rotate-mobile
Nardò Nardò

Stagione finita, chiude villaggio di Boncuri. I 26 migranti rimasti ospitati dalla Diocesi

Avviate le operazioni di smontaggio degli ottanta moduli abitativi allestiti ad agosto da Regione, Prefettura e Comune. Saranno rimontati a partire da giugno 2018

NARDO’ – L’eco delle polemiche estive sulla gestione dell’emergenza per l’accoglienza dei braccianti stagionali extracomunitari nell’area di Boncuri a Nardò non si è ancora attutito, ma intanto il villaggio sorto a poche decine di metri dalla masseria e i moduli abitativi montati nel mese di agosto possono per ora andare in soffitta. Torneranno attivi e pronti per accogliere i migranti, e  stavolta nei tempi giusti, a partire dal mese di giugno del prossimo anno. Come nelle previsioni annunciate dalla prefettura e dal sindaco di Nardò, Pippi Mellone, sono iniziate dunque le operazioni di chiusura del villaggio d’accoglienza per i lavoratori migranti di Boncuri e sono già stati smontati i primi moduli abitativi prefabbricati. I 26 ospiti rimasti ancora nei moduli e legati al territorio neretino da contratti di lavoro non stagionali, troveranno dimora nei prossimi mesi in alcuni immobili messi a disposizione dalla Curia anche grazie al sostegno economico di Cassa Amica, l’ente che eroga prestazioni assistenziali ai lavoratori del settore agricolo della provincia di Lecce e finalizzate a fornire un’adeguata tutela negli stati di bisogno per occorrenze sociali, familiari e per evenienze di ordine sanitario.

Secondo le previsioni prospettate dal Comune entro un paio di settimane i circa ottanta moduli abitativi acquistati e messi a disposizione dalla Regione Puglia saranno smontati insieme ai servizi igienici, alle docce, all’infermeria, agli uffici e alla tensostruttura adibita a mensa. Il campo sarà poi nuovamente allestito a giugno 2018, alla vigilia della nuova stagione di raccolta. Il villaggio, realizzato nell’area adiacente a masseria Boncuri e intitolato a Stefano Fumarulo (il dirigente regionale alle politiche per le migrazioni e per l’antimafia sociale deceduto lo scorso 12 aprile), è stato aperto ad agosto scorso e ha ospitato i braccianti extracomunitari nell’ultima parte della stagione. Con il completamento delle operazioni di chiusura terminerà anche la gestione del campo da parte della protezione civile. Cala il sipario stagionale sul villaggio dell’accoglienza, ma non si placano le polemiche politiche sulla gestione della struttura di via Lecce tant’è che l’opposizione di Palazzo Personé (dopo i sopralluoghi nell’area della masseria del 23 agosto da parte dei consiglieri Pd, Lorenzo Siciliano e Daniele Piccione), è tornata a pungolare l’amministrazione comunale con una recente interrogazione del vicepresidente dell’assise e consigliere comunale indipendente, Giancarlo Marinaci. Nel corpo della sua interrogazione al sindaco, Marinaci ha chiesto contezza dei costi dell’operazione villaggio di Boncuri e soprattutto di sapere chi tra Ministero, Prefettura, Regione o Comune dovrà garantire la copertura delle spese per lo smontaggio, la custodia e il rimontaggio dei moduli abitativi della foresteria a servizio dei lavoratori migranti e se per l’affidamento degli stessi lavori l’amministrazione ha proceduto con l’affidamento diretto o tramite un bando di gara pubblico.

Al netto della contrapposizione politica, derubricata come “strumentale”, il sindaco Mellone traccia un bilancio positivo e guarda al futuro della “dignitosa” accoglienza per i lavoratori extracomunitari valorizzando la sinergia istituzionale che ha permesso di fronteggiare gli atavici periodi emergenziali del recente passato. “Come al solito rispondiamo con i fatti e con le soluzioni concrete ai problemi e anche a bugie e strumentalizzazioni” commenta Mellone, “il villaggio di Boncuri realizzato dalla Regione è la soluzione definitiva a una questione che dura da trent’anni e che nessuno ha mai risolto, contribuendo colpevolmente a costruire un’immagine pessima della nostra città. Con la Regione, con la protezione civile che ha gestito brillantemente il campo, con tutti quelli che hanno contribuito a questo risultato storico per Nardò e per tutta la Puglia, abbiamo scritto una bellissima pagina di organizzazione, accoglienza e civiltà. Dalla prossima stagione, con l’attivazione del campo a partire da giugno, retorica e iconografia della baraccopoli e della precarietà scompariranno. E stavolta, per sempre. Una città che finalmente può sorridere” conclude puntiglioso il sindaco Mellone,  “tranne quei pochi che hanno sempre lucrato politicamente sulla questione. E che negli ultimi tempi si erano inventati la panzana del campo permanente e lo spauracchio dell’extracomunitario come ospite fisso a Nardò. Oppure dei costi per il Comune, che mentre stavolta sono un investimento risolutivo, negli anni scorsi erano un clamoroso sperpero che non ha mai minimamente migliorato la situazione. Devo dire, infine, che mi soddisfa anche aver trovato una soluzione per i 26 lavoratori rimasti che grazie alla Curia e a Cassa Amica avranno un tetto per l’inverno. Un altro segno di una città e di una comunità che non dimentica nessuno”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Stagione finita, chiude villaggio di Boncuri. I 26 migranti rimasti ospitati dalla Diocesi

LeccePrima è in caricamento