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Mancata riqualificazione dell’area privata. Il Tar “assolve” il Comune

Rigetta la richiesta di risarcimento di oltre 600 mila euro avanzata da tre proprietari di terreni che lamentavano i ritardi sulla riqualificazione urbanistica

NARDO’- La controversa normativa sulla riqualificazione urbanistica dei terreni privati da espropriare perché ricadenti nelle aree classificate come zone F, ovvero aree a servizi. Stavolta il Comune di Nardò ha avuto ragione respingendo in sede giudiziaria la richiesta risarcitoria di tre cittadini che si ritenevano danneggiati proprio per la mancata riqualificazione di un'area privata.  

Il Tar di Lecce, con una recente sentenza, e accogliendo le argomentazioni difensive del legale Paola Pisanò, che ha difeso le ragioni dell’amministrazione comunale di Nardò, ha infatti rigettato la richiesta di risarcimento dei tre cittadini neretini. La richiesta avanzata dai proprietari, per un importo superiore a 600 mila euro, si fondava sul presunto ritardo con il quale l'amministrazione comunale è intervenuta sulla riqualificazione urbanistica dei terreni, una volta scaduto l'originario vincolo espropriativo di cinque anni.

 Il tribunale amministrativo di Lecce è così tornato ad occuparsi delle aree classificate come zona F, che a seguito di una deliberazione di Consiglio comunale del 23 novembre 2014, possono essere oggetto di intervento diretto da parte dei privati senza necessità di preventiva espropriazione ad opera del Comune. Il Comune di Nardò ha dimostrato di aver avviato, già nel 2011, uno studio relativo allo stato di attuazione degli standard urbanistici del Piano regolatore generale. E  secondo i giudici amministrativi l'attività posta in essere dall’amministrazione pubblica, poi confluita nella delibera di Consiglio comunale del 2014, porta ad escludere che il Comune possa essere esposto a istanze di risarcimento.

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