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Giovedì, 25 Aprile 2024
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"La testa nel pallone": 240 in campo, obiettivo l'integrazione dei giovani disagiati

Fischio d'inizio alle 16, presso uno stadio comunale i cui gradoni sono stati affollati come non mai di spettatori, per un incontro il cui scopo è stato quello dell'integrazione sociale dei ragazzi con disagi mentali. Ha arbitrato Gianni Ippoliti. Collegamento con "La vita in diretta" su Rai 1

NARDO’ – Una grande festa che ha coinvolto una torma di ragazzi in un’incredibile sfida di calcio fra due squadre composte da 120 giocatori ciascuna. E’ iniziata oggi, a Nardò, la terza edizione del Torneo internazionale di calcio e settimo “Memorial dottor Antonio Vetrugno”, organizzata dal dipartimento di salute mentale dell’Asl di Lecce e dall'Acsi (Associazione centri sportivi italiani) con il patrocinio del Comune neretino.

Fischio d’inizio alle 16, con la partita inaugurale de “La testa nel pallone” presso uno stadio comunale i cui gradoni sono stati affollati come non mai di spettatori, per un incontro il cui scopo reale è stato quello dell’integrazione sociale dei ragazzi con disagi mentali.

Ad arbitrare l’insolita partita fra 240 giocatori, il giornalista e conduttore televisivo Gianni Ippoliti. Anche Rai 1 ha omaggiato l’evento, tramite un collegamento con la trasmissione pomeridiana “La vita in diretta”. Tanti gli artisti, i dj, i musicisti, gli speaker radiofonici che hanno testimoniato con entusiasmo l’utilità del gioco del calcio come occasione d’incontro e confronto leale.

L’evento nasce in seno a un convegno scientifico che costituisce un momento di riflessione sul tema dello sport nella riabilitazione psichiatrica. Dopo anni di esperienza sul territorio, gli studiosi sono arrivati alla concezione di ripensare al calcio come a uno strumento d’inclusione sociale. 

Il programma dei lavori prevede l’approfondimento sui programmi riabilitativi psichiatrici multimodali e sugli approcci innovativi, con i progetti integrati di riabilitazione psicosociale nei servizi sanitari. Con le attività sportive viste come strumenti di comunicazione e d’intervento e lo sport come contesto di cambiamento, sino alla promozione della cittadinanza nelle aree svantaggiate attraverso i progetti internazionali fondati sullo sport.

Da qui, la promozione di iniziative riabilitative mirate a pazienti psichiatrici giovani attraverso la collaborazione con gruppi sportivi, centri di volontariato, agenzie impegnate nella area del disagio psico-sociale, per concludere sul valore dello sport per la qualità della vita delle persone nell'area del disagio mentale.

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