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Sabato, 20 Aprile 2024
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Tre mezzi bruciati, attività chiusa. “Dopo otto anni di sudore getto la spugna”

L’imprenditore di Nardò vittima di tre attentati incendiari ai danni di auto e mezzi di lavoro lancia un appello al sindaco Mellone e alle forze dell'ordine: "Adesso devono darmi una mano"

NARDO’ - Tre mezzi, utilizzati personalmente da lui e dalla famiglia, dati alle fiamme nell’arco di poco più di due anni e un’attività, quella della rivendita di bombole e stufe a gas, chiusa definitivamente dopo il penultimo atto intimidatorio o di ripicca. Ed ora il giovane commerciante neretino, Giampiero Bonuso, chiede aiuto e sostegno da chi in città ha le redini della politica e a chi è preposto al controllo del territorio. “Mi hanno incendiato due auto e un’ape che veniva utilizzata per il trasporto della rivendita di bombole e ad oggi, ancora, non ho avuto nessuna risposta per capire che cosa ho mai fatto di male e chi possa avercela con me” dice a malincuore il giovane 38enne, “ora che non ho più niente, che ho gettato la spugna e chiuso anche l’attività credo che sia doveroso da parte delle forze dell’ordine darmi una risposta su chi sono i responsabili di tanta cattiveria e di questi gesti e soprattutto anche il sindaco Mellone dovrebbe ora aiutarmi visto che mi hanno lasciato senza prospettiva per il futuro lavorativo”.

Un appello accorato quello di Giampiero Bonuso che a pochi giorni dall’ultimo episodio che lo ha visto vittima di un ennesimo atto incendiario, che ha distrutto la sua Ford Fiesta parcheggiata in via don Gregorio Gaballo, in quel di Nardò, non riesce ancora a capacitarsi di tanto accanimento nei suoi confronti e chiede l’intervento del sindaco Pippi Mellone e delle istituzioni per avere un supporto e un aiuto tanto morale, quanto concreto. Per il commerciante un’escalation di attentati incendiari sui quali sono avviate da tempo le indagini delle forze dell’ordine e in particolare dei carabinieri. Nel febbraio del 2017 fu incendiata la prima auto; nella notte tra il 19 e 20 dicembre scorsi i piromani hanno preso di mira un motocarro Piaggio Poker posteggiato nei pressi della rivendita di bombole tra via Roma e via Don Minzoni. Tre giorni addietro invece in fiamme la Ford Fiesta parcheggiata in via Don Gregorio Gaballo. Pochi giorni dopo il secondo episodio il commerciante e la sua compagna hanno deciso di chiudere l’attività. Infatti la saracinesca del negozio è mestamente chiusa e anche l’insegna della “Baccassino gas bombole” è stata rimossa. Una resa amara per il giovane neretino che nonostante la serrata ha dovuto fare i conti con un altro increscioso atto doloso.       

“Posso assicurare tutti che non so chi possa avercela tanto con me, credo che sia qualcosa legata all’attività o al lavoro, ma nessuno mi ha mai parlato di problemi o altro” si sfoga ancora Bonuso, “quando nel febbraio del 2017 fu incendiata la prima auto pensai che fosse stato solo un caso visto il periodo che si stava vivendo nella nostra città, però purtroppo adesso non posso farmi forza, non per la seconda e terza volta. La paura ha preso il sopravvento per la prima volta nei miei 38 anni di vita” aggiunge, “ma non per me, ma per tutte le persone care che mi sono vicine. Mi sono sempre distinto e comportato umilmente con tutti i clienti e non solo, sono stato sempre presente alle necessità, ai problemi ed a tutto quello che riguardava il mio compito e non solo, e di questo ne sono fiero. Ma dopo otto anni di sudore e sacrificio e tante lacrime versate per questa attività da dicembre ho dato le dimissioni e la rivendita di bombole per quanto mi riguarda non esiste più. Ma ora per andare avanti credo che qualcuno debba farsi vedere e darmi una mano, a cominciare dal sindaco e dalle istituzioni della mia città”.

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