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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Vecchi debiti “appesantiscono” la Tari. Nuovi rincari per i cittadini di Nardò

In consiglio il piano finanziario che prevede una spesa di 8 milioni di euro e l’aumento di circa il 14 per cento della tassa sui rifiuti. Risi e l’opposizione caustici. Mellone e Lupo spiegano la manovra

NARDO’ –  Dopo due anni dal ribasso del dieci per cento sulle bollette e nonostante l’avvio da record della nuovo servizio di raccolta differenziata porta a porta nell’ambito dell’Aro6 e la lotta all’evasione, per i cittadini di Nardò è in arrivo un aumento della tassa sui rifiuti. Ad “appesantire” la Tari per l’anno in corso (con ritocco in aumento pari al 13,98 per cento), secondo il piano finanziario sul servizio di igiene  urbana che sarà discusso nel prossimo consiglio comunale, in particolare alcuni vecchi contenziosi e i debiti maturati con la società Progetto Ambiente, che gestisce l’impianto di Cavallino, e per la copertura del tributo provinciale per l’esercizio delle funzioni di tutela.

Un piano che come spiegato anche dall’assessore al bilancio, Gianpiero Lupo, prevede l’emissione a ruolo, ai fini della Tari, di circa 8 milioni di euro, cioè quasi un milione in più rispetto all’anno scorso. L’aumento, che si tradurrà con un aumento medio di quasi il 14 per cento per ogni utente, è dovuto soprattutto alla necessità di fronteggiare la quota annuale della spesa per i contenziosi storici, risalenti addirittura al 2010, ma anche alle nuove regole che impongono a chi paga regolarmente di coprire il “buco” di bilancio causato dai morosi. In pratica, si paga il “prezzo” della mancata lotta all’evasione degli anni precedenti e di due grossi debiti, che hanno la propria genesi quasi dieci anni fa.  Uno di questi è quello con la società Progetto Ambiente, dovuto alla correzione delle tariffe di conferimento nell’impianto di Cavallino. Sulla scorta di tale ricalcolo  il Comune di Nardò deve ancora versare un conguaglio di 1 milione e 400 mila euro e l’amministrazione del sindaco Melone ha deciso di “spalmare” le somme in sette annualità per alleggerire il carico sugli utenti. L’altro è quello del Tefa, il tributo provinciale per l’esercizio delle funzioni di tutela, protezione e igiene dell’ambiente, per il quale il Comune ha invece una esposizione debitoria, sin dal 2010, nei confronti della Provincia che ammonta oggi a circa 1 milione e 200 mila euro, in questo caso dilazionati in quattro annualità.

Risi e Siciliano caustici: “Beffa e mazzata per i cittadini”

Per l’ex sindaco neretino Marcello Risi, la beffa dell’anno è servita, in merito al nuovo piano finanziario della Tari che dovrà essere approvato dal consiglio comunale. “Mentre la crisi economica morde sempre di più e costringe ogni giorno famiglie e imprese a veri e propri faticosissimi salti mortali per restare a galla, Mellone annuncia l'aumento della tassa dei rifiuti per famiglie e attività commerciali e produttive” dice Risi, “nonostante il superconsulente pagato dal Comune e una raccolta differenziata d'avanguardia, le bollette saranno più care, probabile un rincaro di circa il 15 per cento. L'ultima bravata del sindaco” conclude l’ex primo cittadino, “sarà approvata nel consiglio comunale convocato fra qualche giorno. Per i cittadini è la beffa dell'anno. Ma potrebbe non finire qui”. Intervento caustico anche dai banchi dell’opposizione neretina che annuncia la “mazzata” in arrivo dell’amministrazione del sindaco Mellone con l’aumento, da maggio, per tutti i neretini della tassa sulla spazzatura. “È una notizia incredibile e vergognosa” tuona Lorenzo Siciliano, “uno schiaffo all’intelligenza di quegli elettori che avevano riposto la loro fiducia in questa disastrosa amministrazione comunale e in questo sindaco carico a chiacchiere. Vola la tassa sulla spazzatura, nonostante l’inizio della raccolta differenziata spinta e gli enormi sacrifici dei cittadini. Un aumento stratosferico del 14%, un dato esorbitante rispetto a tutti gli altri comuni dell’Aro di cui facciamo parte.

Mellone e Lupo: “Rincaro contenuto, colpa delle passate gestioni”

“Siamo riusciti a ridurre all’osso l’aumento che deriva da normativa e contenziosi e che incide su un importo fortemente ridimensionato” spiega il sindaco Pippi Mellone in merito alla questione Tari, “risulta provvidenziale la riduzione del 10 per cento della Tari, che abbiamo voluto nel 2017 e confermato l’anno scorso, grazie a una intelligente razionalizzazione dei costi, in accordo con il gestore. Quel 10 per cento in meno rende modesto l’aumento di questa annualità, in cui siamo costretti, ancora una volta, a mettere le pezze a situazioni debitorie che risalgono al 2010.  Il contenzioso con la Progetto Ambiente vede invischiati tutti i Comuni salentini, e il debito Tefa, entrambi spalmati per evitare salassi ai neretini. In più c’è la genialata del governo Renzi, che costringe i pagatori a coprire i debiti di chi non paga. Per l’ennesima volta, tocca a noi rimboccarci le maniche, sciogliere nodi intricati e ormai incancreniti per le casse dell’ente e spazzare via un’ulteriore maceria del passato” conclude il primo cittadino, “avremmo potuto fare un enorme investimento per il futuro accettando di ospitare sul nostro territorio l’impianto pubblico di compostaggio, costruito dalla Regione, che ci avrebbe permesso di ridurre considerevolmente i costi di conferimento che oggi arricchiscono i privati, ma la solita opposizione preconcetta ed allarmista di una parte della politica neretina ci ha costretti a non farlo. Se avessimo una opposizione intelligente sarebbe meglio per tutti, ma purtroppo non è così e sono convinto che adesso si lancerà anche nel giochino perverso dell’aumento Tari, che ha una chiara matrice gestionale in una parte politica e che noi abbiamo neutralizzato in anticipo con la riduzione del 2017”.

“Rispetto al passato - aggiunge l’assessore al Bilancio Gianpiero Lupo - pesa anche il fatto di non poter più definire di concerto con il gestore dei servizi rifiuti il piano finanziario, come accaduto nel 2017 con una riduzione dei costi di 733 mila euro e una bolletta Tari più leggera del 10%. Il Consiglio comunale si limita a una semplice presa d’atto del quadro finanziario determinato dal costo dei conferimenti definito da Ager. Viceversa, ha inciso in positivo l’aumento della platea dei contribuenti grazie all’efficace attività di accertamento svolta dall’amministrazione comunale, che ha individuato circa 1 milione e 600 mila euro di mancati pagamenti della tassa sui rifiuti. La portata dell’aumento Tari sarà significativamente ridotta per tutti gli utenti che con il nuovo servizio di raccolta differenziata utilizzano la compostiera per la raccolta dei rifiuti organici, per i quali è prevista una riduzione del 10% nelle parti variabile e fissa della tassa per chi vive nell’area extraurbana e solo nella parte variabile per chi vive nell’area urbana”.

Sul nodo aumento Tari, rispetto al passato pesa anche il fatto di non poter più definire, di concerto con il gestore dei servizi rifiuti, il piano finanziario, come accaduto nel 2017 con una riduzione dei costi di 733 mila euro e una bolletta Tari più leggera del 10 per cento. E’ quanto rileva anche l’assessore Giampiero Lupo, che precisa: “il consiglio comunale si limita ad una semplice presa d’atto del quadro finanziario determinato dal costo dei conferimenti definito da Ager. Viceversa, ha inciso in positivo l’aumento della platea dei contribuenti grazie all’efficace attività di accertamento svolta dall’amministrazione comunale, che ha individuato circa 1 milione e 600 mila euro di mancati pagamenti della tassa sui rifiuti. La portata dell’aumento Tari sarà significativamente ridotta per tutti gli utenti che con il nuovo servizio di raccolta differenziata utilizzano la compostiera per la raccolta dei rifiuti organici” conclude l’assessore, “per i quali è prevista una riduzione del 10 per cento nelle parti variabile e fissa della tassa per chi vive nell’area extraurbana e solo nella parte variabile per chi vive nell’area urbana”.

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