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Giovedì, 25 Aprile 2024
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A cinquant’anni dalla sua morte viene ricordato il canonico Martire Schito

Questa mattina, in cattedrale, la commemorazione del compianto parroco di Otranto, nel cinquantesimo anniversario della sua scomparsa. Presentato per l'occasione il testo che ne racconta la figura a cura di don Paolo Ricciardi

OTRANTO - Una comunità ricorda Martire Schito, il canonico abate, parroco di Otranto, nel cinquantesimo anniversario della sua scomparsa. Nella mattinata, l’arcidiacono, monsignor Paolo Ricciardi, ha celebrato la messa capitolare in memoria del compianto sacerdote. Nell’occasione, ha voluto intervenire per un ricordo il sindaco di Otranto, Luciano Cariddi.

Al termine della celebrazione, è stato donata ai presenti una copia del libro scritto dallo stesso monsignor Ricciardi, dal titolo “Il parroco Martire Schito e gli altri canonici curati della Cattedrale di Otranto – Biografie documenti scritti”. Il testo diventa l’occasione per rendere omaggio a uno dei “figli migliori della città di Otranto – come scrive l’autore nella prefazione -, di far conoscere qualche tratto della sua vita, e soprattutto alcuni suoi scritti”.

Monsignor Schito ha svolto una lunga attività ministeriale nella città dei Martiri, passata attraverso la collaborazione fattiva con sei arcivescovi alternatisi e nella Otranto in ripresa dopo le vicissitudini e i dolori della Seconda Guerra mondiale: l’autore lo descrive, raccogliendo le testimonianze di chi lo ha conosciuto, come “uomo di Dio, colto e umile” che “aveva un’anima aperta al vero e al bello” e che “stimolava gli altri all’imitazione”.

Questa pubblicazione di don Paolo Ricciardi, vera e propria memoria storica del clero locale, con questa pubblicazione, che si aggiunge ad una lunga serie che dal 1997 lo vede protagonista di interessanti approfondimenti storico-culturali, ha il merito non solo di dare spazio ad un personaggio, che, col passare degli anni, rischia di non essere debitamente ricordata; allo stesso tempo, infatti, con puntualità e con una vasta documentazione allegata nel testo, si aiuta il lettore a conoscere altre figure che hanno composto il gruppo dei canonici otrantini, facendo luce su tutto uno spaccato culturale, che ha inciso sul tessuto sociale comunitario.

Testimonianze e racconti circostanziati, insomma, che permettono di non disperdere il valore indiscutibile della memoria collettiva.

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