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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Difformità e omissioni nel risanamento, nuovi sigilli nella discoteca Just

Dopo il primo intervento del Noe in estate era stato concesso il dissequestro per consentire la rimozione delle strutture abusive e l'adeguamento di quelle sanabili. A quanto pare, però, i lavori non sarebbero state effettuati ad opera d'arte. Nuovi guai per la società proprietaria

OTRANTO – Dopo quelli del 14 giugno scorso, nuovi sequestri sono stati effettuati questa mattina dai carabinieri del Noe di Lecce, comandanti dal maggiore Nicola Candido, all’interno della discoteca “Just” di località Alimini, collocata in uno stabilimento balneare nei pressi di Otranto. L’iniziativa si pone dunque in linea di continuità l’attività d'indagine già avviata.

In questo caso, i carabinieri specializzati nella tutela ambientale hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo d'urgenza emesso dal gip Cinzia Vergine.  I sigilli sono stati apposti nell’ingresso comune utilizzato da stabilimento e discoteca e in un’area di circa mille metri quadrati destinata a intrattenimenti danzanti.

Il sequestro ha riguardato anche pavimentazione e opere edili relative all’ingresso, alla pista da ballo ed  all’area a servizio dello stabilimento balneare, e, ancora, coperture delle superfici adibite sempre a ingresso comune della struttura, dell’aerea utilizzata come pista da ballo e dei servizi annessi.   

I carabinieri si sono soffermati anche su piattaforme in cemento utilizzate per ospitare servizi igienici e docce, strutture realizzate con pannelli coibentati su pavimentazione in cemento, nove aiuole in cemento armato e vari muretti di recinzione.

I motivi alla base del nuovo provvedimento sono da ricercarsi nel fatto che,  dopo una verifica di Noe e consulente tecnico appositamente nominato sui lavori adeguamento realizzati dalla  società che gestisce lido e discoteca, si sarebbero rilevate difformità e omissioni. Ovvero, alcune opere sarebbero state effettuate solo parzialmente e altre non si sarebbero svolte affatto. 

Il pubblico ministero Antonio Negro ha ritenuto quindi di richiedere un nuovo provvedimento di sequestro, accolto dal gip. La località ricade in area demaniale marittima e in zona che costituisce sito di importanza comunitaria, sottoposto a vincolo paesaggistico e geologico.

Dopo il primo intervento dei carabinieri era stato concesso il dissequestro per consentire la rimozione delle strutture abusive e l'adeguamento di quelle sanabili.  A quanto pare, però, non sarebbero state fatte ad opera d’arte. Da qui, i nuovi guai per la società proprietaria.

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