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Malumori perenni sull’ex Club Med. Personale ancora fuori: “Facciamo il possibile”

La maggior parte dei livelli occupazionali salva nel passaggio di testimone alla ditta Belstar. Ma 9 persone attendono ancora: buone speranze solo per i 3 "interni". Usb valuta il ricorso legale, e la struttura attende il decollo

OTRANTO – Non tutte le ciambelle riescono con il buco, è vero. Ma nel caso del passaggio di testimone sul villaggio turistico ex “Club Med” , attualmente gestito dalla società Belstar di Macerata, il sindacato Usb assicura di aver fatto il possibile per salvaguardare i livelli occupazionali. Operazione riuscita per buona parte delle 72 persone che hanno servito la storica struttura ricettiva e che hanno rischiato grosso, in seguito alla decisione di Club Med di levare le tende dalla punta d’Oriente.

Quella struttura, aperta nel ’70 e divenuta fiore all’occhiello negli anni d’oro del turismo balneare, poteva chiudere i battenti per sempre. Invece ha riaperto, seppur con un forte ritardo sulla tabella di marcia (15 giugno) che oggi fa pagare lo scotto della flessione di visite. Il villaggio, in buona sostanza, non funziona al massimo delle sue potenzialità: camere sfitte e poche prenotazioni, al netto dello scarso sostegno pubblicitario, stanno portando l’amministrazione di Belstar a fare i “salti mortali” pur di mantenere gli impegni assunti in sede di task force regionale.

Quando scoppiò il caso ‘Club Med’, lo sforzo comune di istituzioni e parti sociali, insieme alla buona volontà dimostrata dalla società, ha fissato un obiettivo comune: nessun posto di lavoro sarebbe andato in fumo. Ad una condizione:  le assunzioni sarebbero state commisurate alle reali esigenze aziendali, e determinate, quindi, dall’andamento dei flussi turistici.

Allo stato attuale, 3 lavoratori stagionali sono rimasti fuori: si tratta di un addetto alla cucina, uno alla lavanderia ed una cameriera. Per loro, però, la partita non sembra essersi chiusa: “Appena ieri abbiamo avuto un incontro con il direttore generale Andrea Marra che riconfermato lo sforzo di assumerli al più presto. – spiega il segretario regionale Usb, Salvatore Caricato – A fronte di uno sforzo economico non da poco, che potrebbe provocare persino una perdita di fatturato”. Solo ora, infatti, la presenza di visitatori comincia ad assumere consistenza: “Per incentivare le visite, Belstar sta puntando sui pacchetti d’offerta sottocosto, i cosiddetti last minute”.

Discorso a parte meritano sei lavoratori stagionali, impiegati dalla ditta esterna ‘Muscatello servizi’, che non sono rientrati nel passaggio di testimone sull’appalto. Belstar, quando ha preso le redini dell’ex Club Med, ha scelto di appaltare all’esterno solo i servizi di pulizia delle camere e cura del verde. Lasciando fuori i servizi comuni e generici, con relativo personale. Ora il segretario Usb sta valutando di ricorrere alle vie legali per una presunta violazione, ancora da accertare, del diritto di stagionalità di queste persone: ovvero, il diritto di precedenza nelle assunzioni stagionali, che potrebbe risultare compromesso anche negli anni futuri.

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