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Alba dei Popoli, musica in piazza e le sonorità raffinate di Admir Shkurtaj

Tanti appuntamenti in Largo Porta Terra, ad Otranto, per la terza serata di fila di spettacolo: pizzica, dj set fino a tarda serata. Nel salone delle maestre pie Filippini, esibizione del compositore albanese, con "Mesimér"

OTRANTO – Ad Otranto, la terza ed ultima serata del trittico centrale di spettacoli in piazza all’interno della rassegna “Alba dei Popoli”, che si concluderà il prossimo 6 gennaio. Dopo la serata di balli e dj set, in cui si è aspettata la mezzanotte e l’arrivo del 2013, il nuovo anno inizia con l'esibizione de “I Tamburellisti di Otranto” del maestro Massimo Panarese, gruppo composto esclusivamente da giovanissimi, che daranno vita allo spettacolo “Ritmi e Suoni di Fratellanza”. L'evento è organizzato dall'associazione Music…ando, in collaborazione con il Comune di Otranto e si terrà a partire dalle 16.30, in Largo Porta Terra.

A seguire “Ta Korassia”, musica e canti popolari salentini, e “Hydro in concerto”, organizzato dall’associazione “Hydro… un fiume di idee”, con “Moods dj set” e live di Marta De Giuseppe. Dalle 21 selezioni musicali a cura di Dj Klaus, Dj Sergio Petio e sonorità Deep&Soulful a cura del Dj Adriano Belmonte & Le Percussioni Live di Romualdo Nisi.

Nel Salone delle maestre pie Filippini, invece, a partire dalle 18, un concerto di Capodanno per piano solo proposto da Anima Mundi: per la terza edizione, siede dietro la tastiera il musicista albanese-italiano Admir Shkurtaj per eseguire Mesimér, album prodotto e pubblicato a luglio dall'etichetta salentina, in cui il pianista smonta e ricostruisce suono su suono sul suo pianoforte mezzacoda ("preparato" con portacandele e giornali) le arie popolari salentine, con la sua poetica centrata sul “gesto” sonoro, sulla “fluidità” del pensiero musicale e sulla “sceneggiatura sonora”. Le semplici melodie assumono di colpo sembianze insospettate, in un viavai continuo di travestimenti e rivelazioni.

Da quando nel 1991 è arrivato nel Salento, Admir ShkurtajAdmir Shkurtaj, piano-2, strumentista e compositore albanese, ha rivoluzionato la scena musicale salentina, avendo un ruolo centrale nella nascita e nell'affermazione di un filone di balkan salentino con gli Opa Cupa, i Ghetonìa e i suoi Talea. Con questi ultimi si è fatto conoscere a livello internazionale come tra i più originali interpreti di balcan jazz, mentre i salentini Ghetonìa sono espressione naturale di quell'incontro tra Salento e Albania, terre divise da pochi chilometri di mare ma culturalmente molto diverse, ricominciato agli inizi degli anni Novanta dopo la caduta del Muro di Berlino e del regime albanese. Con loro, Shkurtaj ha reinventato la tradizione musicale salentina, in particolare quella della Grecìa Salentina, divenendone uno dei più profondi conoscitori.

È per questa sua particolare storia artistica e umana che AnimaMundi ha voluto affidargli l'interpretazione di alcune melodie tradizionali o d'autore, ma riconosciute ormai come salentine. Mesimér è l'incontro su un pianoforte mezzacoda delle diverse idee che costituiscono l'articolato e visionario pensiero musicale di Shkurtaj. Le arie popolari vengono smontate e ricostruite attraverso i linguaggi del jazz d'avanguardia, la sensibilità balcanica nell'articolazione del suono e nei ritmi e il pensiero destrutturato contemporaneo.

Quest'ultimo vuole conquistare una “fluidità” del discorso musicale, liberandola dalla retorica delle strutture ormai decantate nella cultura classica e pop occidentale. Così, in “Pizzica di Santa Lucia”, Shkurtaj segue un processo creativo basato sul concetto di “gesto”, movimenti casuali sulla tastiera, che si rincorrono come le idee nel fluire naturale e non lineare del pensiero umano. In “Pizzica di San Vito” si fa strada invece un'altra visionaria idea di Shkurtaj, quella della “sceneggiatura sonora”: cinque personaggi “in scena”, interpretati da cinque gesti/eventi sonori che si alternano fino ad assumere la loro fisionomia compiuta.

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