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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Consiglio unanime quasi su tutto. Fermo no alle indagini petrolifere

Tredici punti all'ordine del giorno, con gli schieramenti concordi quasi su tutto, eccezion fatta per alcune voci di bilancio. Ribadita la contrarietà del consiglio alle trivelle. Disputa sull'interrogazione sulla Kader i Rates

OTRANTO - Qualche tempo fa un consiglio comunale da tredici punti ad Otranto sarebbe durato un’intera serata: oggi, invece, a Palazzo Melorio, i ritmi di discussione risultano più pressanti e spesso e volentieri sui punti all’ordine del giorno, maggioranza ed opposizione convergono e votano all’unanimità. C’è chi potrebbe pensare, viste le ultime convocazioni, che ci sia aria da smobilitazione e che nessuno voglia più di tanto alzare l’asticella del confronto, in un contesto ormai dal sapore dichiaratamente pre-elettorale, oppure che il clima della politica nazionale incida anche su quello locale.

I diretti interessati, però, spiegano che si tratti semplicemente di punti all’ordine del giorno, che permettono effettivamente una condivisione di voti ed una ratifica comune delle decisioni. Così l’opposizione decide di astenersi solo su alcune variazioni di bilancio, come, per esempio, il contributo regionale di 99mila euro sul programma “Luci d’Oriente”, esprimendo il proprio favore su quasi tutte le voci discusse.

L’unico momento di concreta distanza si registra al di fuori dell’assise, quando il sindaco, Luciano Cariddi, ha contestato al consigliere, Francesco Bruni, la presentazione di un’interrogazione sulla struttura monumentale da realizzarsi col relitto della Kater i Rades, motovedetta albanese, stracarica di immigrati, che, nel lontano 28 marzo del 1997, venne speronata da una corvetta della Marina militare italiana, colando a picco nel Canale d'Otranto.

Conferenza Alba dei Popoli-2In occasione della conferenza di presentazione del programma eventi “Alba dei popoli 2011-12”, l’amministrazione comunale ha, infatti, presentato il progetto “L’approdo. Opera per l’umanità migrante”, condiviso con l’istituto delle culture mediterranee e l’associazione “Integra onlus”, che  prevede la trasformazione del relitto della nave in un’opera d’arte contemporanea, che assurga a monumento in memoria di tutti i migranti periti in mare e che verrà realizzata dall’artista greco, Costas Varotsos, e dal suo gruppo di lavoro.

Il primo cittadino ha evidenziato la contraddittorietà dell’interrogazione, contestando al consigliere Bruni che l’opera sia stata proposta dalla provincia stessa; di rimando, l’ex sindaco ha risposto che si tratta solo di una esigenza di trasparenza ed informazione massima da dare alla comunità locale. All’ultimo punto all’ordine del giorno, il consiglio comunale si è confrontato sul tema di una battaglia di stringente attualità, ossia le indagini petrolifere nel mare Adriatico: i gruppi di maggioranza ed opposizione hanno espresso la propria preoccupazione per la volontà da parte delle grosse multinazionali di ricercare l’oro nero sulla costa pugliese, paventando il rischio di alterazione di un territorio che vive prevalentemente di turismo e delle sue bellezze naturali. Unanime, dunque, è stato il parere di difendere in ogni sede il mare pugliese, salentino e comunale dal pericolo “trivelle”.

Sullo stesso tema, peraltro, in mattinata, era tornato anche l’assessore leccese, Massimo Alfarano, ribadendo come anche il capoluogo salentino si schierasse apertamente a fianco della provincia e dei comuni rivieraschi nella battaglia a salvaguardia delle coste “minacciate dalle trivellazioni petrolifere”: “Il nostro petrolio – aveva dichiarato - non è nascosto sotto gli splendidi fondali, ma è visibile a tutti sulla terraferma, in un tripudio di arte, cultura e natura. E poiché la città capoluogo si è sempre fatta portavoce di una visione unitaria delle politiche turistiche dell’intero Salento, a cominciare dall’ideazione del ‘Sistema integrato turistico territoriale’, appare quasi naturale sostenere le iniziative di quei sindaci e di quegli assessori che vedono stagliarsi, al largo delle loro spiagge, gli spettri delle trivelle di chi confonde questo angolo del Mediterraneo con altri posti del mondo che hanno scelto di svendersi, sacrificando la bellezza allo sfruttamento”.

“La risposta univoca – ha proseguito Alfarano - che la politica ha saputo dare è la palese testimonianza che su temi determinanti per lo sviluppo del territorio non c’è discordanza di sorta e ognuno ha la capacità di mettere alle spalle le differenziazioni a favore dell’interesse comune”. Per l’assessore leccese, esiste una condivisione nell’intero Salento di “strategie comuni di crescita”, che ritengono che le condizioni di sviluppo e benessere “passino esclusivamente dal rispetto ecosostenibile dei nostri luoghi, messo al servizio del turismo, in tutte le sue articolazioni”: “Non sarà certo il miraggio di una piattaforma fumante al largo, che promette di riempire barili d’oro nero – conclude Alfarano -, ad abbattere e modificare un patrimonio di comunanza progettuale che il territorio ha voluto e saputo acquisire per la lungimiranza non solo dei suoi amministratori, ma soprattutto del tessuto produttivo e che, ogni anno, ormai in ogni stagione, dà i suoi riscontri in termini qualitativi e quantitativi”.

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