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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Tragedia in mare. Muore a 21 anni durante una battuta di pesca

Un ragazzo originario di Cutrofiano è spirato a seguito di un malore avvertito nel mare di Otranto. Non vedendolo, l'amico gli ha dato la caccia, trovandolo immobile sul fondale, a circa sette metri di profondità. Soccorso anche da un uomo del posto, non ce l'ha fatta

OTRANTO – Il mare gli ha strappato la vita, ad appena 21 anni.  Alessandro Manco, un ragazzo originario di Cutrofiano, è infatti deceduto intorno alle 16,30, a seguito di un’immersione subacquea al largo di Otranto, in corrispondenza del faro della Palascia.

E’ probabile che il 21enne abbia accusato un malore mentre si trovava sul fondale, in apnea, quindi senza le bombole d’aria, a circa sette metri di profondità. Il suo compagno di pesca, G.A.  suo coetaneo, non l’ha più visto, presagendo che qualcosa doveva essere andato a storto. Riemerso a galla, non ha trovato tracce del 21enne e ha pensato di ripercorrere il tragitto iniziale, immergendosi nuovamente tra le acque. E lì è avvenuta la macabra scoperta. Vedendo l’amico, immobile , lo ha tirato su, fino al primo scoglio utile, tenendogli la testa fuori dall’acqua e urlando disperate richieste di aiuto.

Un uomo del posto, istruttore subacqueo, che si trovava a bordo della propria imbarcazione, ha notato la scena, precipitandosi in soccorso ai due ragazzi. Hanno trasportato la vittima presso il porto di Otranto, dopo aver allertato la guardia costiera e il 118, affinché predisponessero i mezzi al loro arrivo. Intanto, il 21enne amico di Manco, ha tagliato la muta dell’amico, tentando un massaggio cardiaco ed altri espedienti per tenerlo in vita. Che si sono, tuttavia, rivelati vani.

A nulla sono valsi anche i tentativi di rianimare il ragazzo da parte dei sanitari del 118, una volta giunti a riva, i quali lo hanno trasportato d’urgenza presso l’ospedale “Ignazio Veris Delli Ponti” di Scorrano, sebbene fosse ormai spirato, sebbene non si conosca ancora che cosa abbia determinato una morte simile. Se un malore o altre trappole tese dal mare. L’unico aspetto certo è che sarà impossibile, per i parenti  della giovane vittima, spiegarsi come un hobby potesse trasformare un normale pomeriggio in una così irragionevole tragedia.

La vicenda è ancora tutta da definire: sul luogo della drammatica fatalità, sono sopraggiunti gli uomini della capitaneria di porto idruntina, assieme agli agenti di polizia del commissariato idruntino.

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