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Dalla Romania nel Salento per non affidare il figlio al padre. Fermata 52enne

Una donna è fuggita da casa da due anni, a seguito della sentenza del Tribunale di Bucarest che ha riconosciuto il genitore di sesso maschile come tutore del bimbo. Rintracciata dall'Interpol, è ora in attesa di estradizione

OTRANTO – Dal mese di dicembre del 2011, L.S., di 52 anni, si è stabilita nel borgo di Otranto, assieme al figlio, riuscendo a trovare persino un lavoro come badante. Tutto per una vicenda che proprio non riusciva a sopportare.

Si era infatti allontanata a partire dal 9 settembre del 2009, giorno in cui, allora 48enne, la donna fuggì dalla sua casa, in Romania, assieme al figlioletto di appena due anni, a seguito della decisione della Corte municipale di Zabok.

L’organo giuridico  aveva stabilito che il bambino dovesse essere riportato al padre, fino al momento della decisione dell’affidamento. Fino a quando, nel 2010, il Tribunale di Bucarest è intervenuto con una sentenza, affidando il piccolo al genitore di sesso maschile. Alcuni mesi dopo, quando fu il momento dell’esecuzione del provvedimento, la donna decise di sottrarsi, cercando rifugio nel piccolo comune adriatico.

Ma rintracciata dal personale Interpol e poi fermata dagli agenti del commissariato di Otranto, la donna è stata dichiarata in arresto provvisorio, in attesa dell’estradizione.

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