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Sabato, 20 Aprile 2024
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“Libri in scena”, tra il dolore delle stragi e l’incanto de “La buona novella”

Serata a due tempi nel secondo appuntamento della kermesse culturale, con il ricordo delle vittime di mafia e con la singolare interpretazione del capolavoro di De André. Questa sera, tre presentazioni sui temi ambientali

OTRANTO - Il ricordo di Falcone e Borsellino, le parole dei familiari delle vittime della mafia e la suggestione artistica e sempre attuale de “La buona novella” di Fabrizio De Andrè, riletti ed interpretati nello spettacolo “Stanotte è più forte il terrore” (offerto dalla Lega navale idruntina): sono questi gli aspetti principali della seconda serata di “Libri in scena”, la rassegna culturale che si tiene in questi giorni ad Otranto, in una trama di storie, che passa dal racconto cronachistico di Laura Anello della stagione delle stragi, per finire al linguaggio articolato e profondo della musica, rannodata dai monologhi sferzanti letti da Donato Chiarello.

Ma l’energia più sorprendente è quella di Maria Domenica Siciliano, che supportata dal gruppo musicale, riesce nel difficile compito di rendere merito a Faber, nonostante la notoria complessità per una voce femminile di interpretare le canzoni di un artista dalla voce calda e bassa. E così, nella memoria dei tanti protagonisti della lotta alla mafia, la sua voce ridisegna le splendide musiche dell’album più politico del poeta genovese.

Ma la manifestazione prosegue con una serata dedicata ai temi ambientali: alle ore 20 il dirigente scolastico Roberto Muci presenta uno degli ultimi lavori di don Paolo Ricciardi su Otranto, i suoi monumenti, le sue bellezze, le sue grotte. Alle ore 21 la giornalista Lucia Schinzano e l’assessore regionale Angela Barbanente presentano “Controvento – il tesoro che il sud non sa di avere” del giornalista di “Repubblica” (ma ormai prossimo a trasferirsi al Fatto quotidiano), Antonello Caporale.

Si tratta di un libro che racconta lo sviluppo dell'eolico nel sud Italia. Caporale propone una ricostruzione lontana da ogni forzatura ideologica, dove le vicende dell’eolico finiscono per rivelare la malattia endemica dell’Italia e più CIMG4793-2ancora il destino a cui è condannato il Sud: bruciare la propria ricchezza senza nemmeno averla riconosciuta. Un libro che è un appello accorato perché la nostra terra a lungo e troppo martoriata prenda finalmente coscienza della bellezza che ancora le rimane.

Alle ore 22.30 Stefano Cristante presenta “Non nel mio giardino – prendere sul serio i movimenti nimby”, analisi-riflessione di Michele Rocciato e Terri Mannarini. I due autori, docenti universitari di psicologia sociale e di comunità, analizzano con equilibrio e partecipazione il fenomeno sociale dei movimenti di protesta che si oppongono, a livello locale, ad opere pubbliche sgradite: no TAV, no ponte di Sicilia, no dal Molin, no discariche in Campania, ecc.

Cercano di mettere in luce sia gli aspetti positivi che negativi di questo fenomeno, sottolineando che non possono essere liquidati con giudizi semplicistici. Ed evidenziano che è necessario comprendere e gestire queste opposizioni di cittadini, impegnandosi a cogliere il buono che c’è nelle loro istanze, anche quando sembrano, e magari sono, effettivamente inaccettabili.

 

 

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