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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Mare mosso, due barche in avaria: salvati in dieci. Un ferito lieve

Uno yacht con una famiglia a bordo alla deriva con motori rotti e una barca in porto che stava per schiantarsi sugli scogli. Le chiamate sono arrivate in contemporanea, costringendo la guardia costiera ad uno sforzo straordinario

 

OTRANTO – Due interventi simultanei e ben dieci persone, fra salentini e turisti, salvate dalla guardia costiera di Otranto, che nel pomeriggio di ieri ha dovuto gestire una situazione complicata e in cui non è mancato neanche un ferito, sebbene, per fortuna, in modo lieve. C’era mare 4, e tirava vento: navigare, non doveva essere semplice. La prima chiamata d’emergenza è arrivata alla sala operativa dell’ufficio circondariale marittimo di Otranto intorno alle 14.

La motovedetta Cp809, specializzata per i soccorsi, è uscita in cerca di uno yacht, lo “Stefy one” (24 tonnellate di dislocamento per oltre 16 metri di lunghezza), che aveva pocanzi lanciato il mayday sul canale 16. A bordo, quattro persone, un’intera famiglia piemontese, fra cui due minori. La barca era alla deriva a circa 3 miglia al largo di Capo d’Otranto.

La situazione, però, ha assunto fin da subito una piega difficile, perché, proprio pochi secondi dopo, uno degli occupanti di un altro natante, di quasi sei metri, ha chiesto soccorso tramite il numero d’emergenza 1530. La barca, in questo caso, era in avaria poco oltre la testata del molo San Nicola e stava venendo trascinata verso gli scogli della massicciata esterna del porto. Non solo: tre delle sei persone d’equipaggio (salentini e veneti) si erano persino gettate in mare, in modo forse un po’ incauto, nel tentativo di evitare lo schianto del mezzo nautico sui frangiflutti.      

La guardia costiera ha dovuto subito fare quadrato attorno alle due situazioni e così s’è deciso di impiegare anche un battello pneumatico di proprietà comunale, sempre pronto a muovere dal porto di Otranto, in coordinamento con la vedetta Cp809, a sua volta in procinto di uscire dall’imboccatura.

Così, i militari a bordo della Cp809 hanno rimosso e trasferito il mezzo nautico, manovrando fra le onde e la corrente a pochi metri dalla scogliera in testata al molo San Nicola, mentre quelli sul battello pneumatico ed altri, da riva, hanno tratto in salvo le persone sullo yacht, insieme con personale del commissariato di polizia locale, intervenuto via terra. Il personale del 118, arrivato in porto, ha diagnosticato alcune escoriazioni al proprietario dell’unità, dovute ad un urto con i frangiflutti a causa della forte risacca.

Tutto questo, mentre la Cp809 si dirigeva verso la “Stefy One”, per assistere il mezzo e i suoi occupanti (tutti, per fortuna, in ottimo stato di salute). Gli alternatori di entrambi i motori erano in avaria e quindi l’imbarcazione, dopo aver subito un repentino calo di giri, a motori spenti con mare da Nord Est 3-4 non poteva dare fondo all’ancora poiché il fondale era di circa 80 metri. Assistita fino al rientro, la famiglia è stata messa in contatto con i cantieri locali per le riparazioni. Una volta riparata, la barca potrà ripartire alla volta delle isole Eolie, meta finale.

“L’operatività di questo ufficio è ben nota – afferma il comandante del porto, Francesco Amato – ed il comando generale non ci ha mai fatto mancare il suo supporto: basti pensare alla recente assegnazione della nuova motovedetta Cp721 alla delegazione di San Foca, in un periodo economico e finanziario quale quello che tutti viviamo”.

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