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Nel Rally di Otranto già corrono le prime polemiche

Tutto pronto per la 42^ edizione della manifestazione, che farà capolinea nella città dei Martiri: ma Legambiente non ci sta e chiede il rispetto e la salvaguardia del Parco in fase di costituzione

Otranto in fermento per la 42^ edizione del "Rally del Salento", valevole come 5ª prova del Campionato Italiano Rally e 4ª tappa della Coppa d'Europa Rallies Fia Regione Sud-Ovest, a massimo coefficiente 10, che si terrà dal 5 al 7 giugno. La manifestazione, organizzata dall'Automobile Club Lecce, in collaborazione con la Scuderia Piloti Salentini e con il patrocinio della Regione Puglia, dell'Assessorato allo Sport della Provincia di Lecce e del Comune di Otranto, vedrà Otranto come location d'eccezione e sede di partenze ed arrivi e come cornice della cerimonia di premiazione.

Voluta fortemente dall'assessore al turismo e al marketing territoriale, Antonio Schito, la manifestazione verrà presentata ufficialmente sabato mattina, alle ore 11 presso la Sala Triangolare del Castello Aragonese, alla presenza del sindaco, Luciano Cariddi, dell'assessore Antonio Schito, dell'ingegnere Angelo Sticchi Damiani, presidente Aci Lecce, di Pasquale Elia, direttore A.c. Lecce, e dell'assessore allo sport della provincia di Lecce, Salvatore Capone. Ma mentre fervono i preparativi, non mancano in città i malumori; tra i più significativi quelli della locale sezione di Legambiente, che in un proprio comunicato stampa, precisano: "Riteniamo che il Rally nel Parco sia incompatibile per una serie di aspetti che dovrebbero riguardare soprattutto il buon senso oltre che norme e vincoli; forse è il caso di esplorare nuove strade e nuovi percorsi". Da Legambiente fanno notare ancora: "Otranto e la sua litoranea non hanno bisogno di essere ancora conosciute e non crediamo che queste manifestazioni creino quegli standards auspicati di turismo di qualità superiore".

"Noi, invece - sottolineano Giorgio e Fernando Miggiano, responsabili di Legambiente -, crediamo che Otranto abbia bisogno di un momento di attenta riflessione e di un recupero di qualità che porti in maniera seria verso un turismo sostenibile, supportato da fatti e non da parole. Continuiamo a credere che ci siano aree sul territorio che vanno tutelate e salvaguardate, non per mero ostruzionismo, ma perché habitat prioritari rappresentino la vita stessa del nostro territorio". Gli ambientalisti otrantini sottolineano come la salvaguardia non sia negazione di un bene, ma utilizzo razionale dello stesso attraverso la previsione dei servizi, professioni verdi e reddito: si spiega, in tal senso, la richiesta di incontrare il primo cittadino di Otranto, per discutere in modo attento la questione. "Ci auguriamo - concludono - che nel prosieguo del percorso di costituzione dell'ente parco, gli organi competenti possano tener conto di queste situazioni che si creano sul territorio"

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