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Otranto "connessa" a metà: l'Adsl? Una chimera

Ci scrive un nostro lettore, il quale lamenta che Otranto è raggiunta solo a metà dall'Adsl, il collegamento a Internet veloce. Il resto della città "viaggia" ancora con la vecchia connessione "56 K"

Ci scrive un nostro lettore, il quale lamenta che Otranto è raggiunta solo a metà dall'Adsl, il collegamento a Internet veloce. Il resto "viaggia" ancora la vecchia connessione a "56 K". Ma Otranto non è forse uno tra le più ambite mete turistiche?

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Scrivo alla Vostra redazione per dare voce a quanti come me si sentono "meno uguali" rispetto ai propri concittadini. Mi riferisco alla copertura del servizio Adsl che da un paio di anni e forse di più suddivide Otranto in due realtà: la maggior parte dei cittadini, la quale può usufruire, qualora ne avesse necessità, del servizio adsl sottoscrivendo un contratto con qualsivoglia compagnia telefonica; una piccolissima minoranza di cittadini (da quanto mi risulta si tratta di 2 zone, zona Fanghi e zona Minerva), che invece non può, neanche se dovesse averne reale e quotidiano bisogno, usufruire di tale servizio.

Mi sembra indiscutibile che oramai internet sia una realtà che, nel bene o nel male, interessa tutti (ragazzi, adolescenti, adulti), ed è uno dei principali strumenti di contatto col mondo intero, contatto reso ancora più facilitato dalle sempre crescenti velocità di connessione, le quali hanno consentito di oltrepassare i limiti spazio - temporali, contribuendo allo sviluppo di nuovi metodi di comunicazione (per citare solo "la punta dell'iceberg": aggiornamento in continuo divenire delle news da tutto il mondo, ma anche chiamate, videochiamate, videoconferenze, a bassissimo prezzo ecc…).

Aldilà di questa, a mio modo di vedere, indubbia considerazione, non riesco a capacitarmi della motivazione per la quale si continua ad ignorare tale trattamento diversificato che grava sui cittadini che come me vivono nelle due zone idruntine sopracitate. Sono consapevole che la fornitura del servizio Adsl non è propriamente di competenza dei governanti locali, ma dovrebbe essere interesse dell'azienda telefonica che ne pianifica e ne estende la copertura, come previsto dal D. P. R. 318/97.

Spiace, però, dover constatare che questa disparità tra i due quartieri e il resto dei cittadini implica che, da questo punto di vista, taluna popolazione otrantina sia di serie A e talaltra di serie B, e se per un'azienda privata tale disparità può essere anche ignorata, sebbene nel caso specifico non ottemperi al D. P. R. 318/97, dal governo locale deve essere quanto prima eliminata ricorrendo a tutti gli strumenti in possesso, da una petizione ai gestori telefonici alla valutazione di alternative che in maniera tempestiva concorrano alla risoluzione del problema.

Io qui mi limito a sottolineare che laddove fossero state effettuate richieste a Telecom Italia o a qualsiasi altro gestore telefonico, tali richieste risultano prive di efficacia, dal momento che questa disparità da qualche anno si perpetua.

Qui non si tratta solo di risolvere un mio personalissimo disagio ma, per quanto sia indubbio il mio interesse nella vicenda, ritengo che la natura del problema sia fortemente sociale, una questione che continua a differenziare un otrantino in base a delle "condizioni personali" (la residenza in una zona piuttosto che in un'altra), ostacolo che "limita di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini" (art. 3 Costituzione Italiana). E a chi rivolgersi allora se non ai propri rappresentanti, ai quali è demandato il compito di rimuovere gli ostacoli di ordine sociale?

Mi permetto di insistere sul tema della disuguaglianza facendo un piccolo esempio. Supponiamo di dover mandare ad una redazione tramite mail una segnalazione con un video o con delle foto e che l'allegato sia di 5 MB (risparmio ai lettori i calcoli e riporto di seguito il risultato): con la connessione analogica a 56 kbps, l'invio della mail richiede 10 minuti e 40 secondi nella migliore delle ipotesi; con la connessione a 256 kbps in upload, invece, il minimo garantito dai provider italiani, l'invio necessita di 2 minuti e 40 secondi. Qui ho riportato solo un esempio che riguardo uno scambio dati di piccole dimensioni; il disagio sarebbe maggiore se il traffico dati fosse di dimensioni maggiori ovviamente ed ormai nel mondo contemporaneo il tempo è considerato come una risorsa scarsa.

Un'ultima ipotesi che invito a considerare è l'inoltro di una richiesta a dei provider di servizi wireless. Oserei dire che è il metodo più veloce per pervenire ad una soluzione, laddove ancora una volta dovesse manifestarsi l'indifferenza da parte delle compagnie telefoniche italiane. Nella penisola salentina ci sono diversi comuni che hanno ovviato alla mancanza della copertura adsl ricorrendo ad organizzazioni aziendali che, mediante l'installazione di ripetitori di segnale wireless, forniscono un collegamento a banda larga.

Con l'auspicio che presto la disparità venga annullata.

Francesco Bortone (checco.bortone@libero.it)

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