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Otranto saluta l'ufficio del giudice di pace: "Cittadini dovranno spostarsi a Lecce"

L'avvocato Andrea Conte, che da tempo aveva espresso dissenso per la possibile chiusura della sede idruntina, dopo l'ufficialità della scelta, ribadisce l'errore: "Si sappia che per chiedere giustizia bisognerà rivolgersi altrove"

OTRANTO - Già da tempo aveva manifestato il proprio dissenso per la paventata chiusura dell'ufficio del giudice di pace ad Otranto, ma dopo che, martedì 11marzo il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha firmato il decreto che dispone il mantenimento di 285 sedi a seguito della recente riforma delle circoscrizioni giudiziarie, che sancisce la chiusura di quello nella Città dei Martiri, l'avvocato locale Andrea Conte torna a far sentire la propria voce.

Sono state accolte quasi integralmente le 297 istanze formulate dagli enti locali che si impegnano a mantenere a loro cura e spese gli uffici giudiziari di prossimità nei loro territori. “Si tratta di un'ulteriore razionalizzazione collegata all’attuazione della nuova geografia giudiziaria” ha sottolineato il guardasigilli.

"Ma tra quelle istanze mancava quella del Comune di Otranto - precisa Conte -, e questo l'ho denunciato pubblicamente in tempi non sospetti, quando ancora si poteva fare, ma si è deciso di fare 'moina', riunendo a Palazzo Melorio non i cittadini, veri fruitori del sistema giustizia, ma gli addetti ai lavori, gli avvocati idruntini, che per lo più hanno dimostrato ovviamente  indifferenza al tema. Difatti chi ha perso non sono gli avvocati, ma gli otrantini".

"La sede giudiziaria di Otranto - prosegue -, assieme ad un ristrettissimo gruppo composto da Galatina e Campi Salentina, chiuderanno a fine aprile i battenti; rimanendo in attività gli uffici di Alessano, Maglie, Gallipoli, Casarano, Nardò, Tricase ed Ugento. Saranno forse più ricche queste comunità, magari non economicamente, ma sicuramente lo sono dal punto di vista culturale, nel senso più ampio del termine".

"La nostra comunità - insiste -, amministrata da una maggioranza ostinatamente miope, ha perso ancora una volta la possibilità di esistere e contare al di fuori del lido balneare estivo. I cittadini sappiano che per chiedere giustizia dovranno recarsi a Lecce, con costi e tempi non marginali. È deludente scrivere un epitaffio, ma lo è molto di più prendere atto che magari quell'epitaffio non sarà probabilmente letto".

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