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"Progetto Cuis 2012" ad Otranto, archeologia ambientale dei Laghi Alimini

Verrà presentata domani, nel castello aragonese, la ricostruzione e valorizzazione del paesaggio storico e archeologico di "Limine": l'obiettivo è l'integrazione dei dati relativi alla storia evolutiva dei bacini lacustri

OTRANTO - Sarà presentato domani 26 giugno, alle ore 16.30, presso la sala Triangolare del Castello Aragonese, il progetto di archeologia ambientale dei Laghi Alimini (Otranto): ricostruzione e valorizzazione del paesaggio storico e archeologico di "Limine".

Alla presentazione interverranno il sindaco Luciano Cariddi, Domenico Laforgia, Rettore dell'Università del Salento, Antonio Maria Gabellone, Presidente della Provincia di Lecce e Presidente Cuis, Luigi La Rocca, soprintendenza per i Beni archeologici della Puglia, Mario Lombardo, direttore del Dipartimento di Beni culturali, Girolamo Fiorentino, docente di Archeologia e Paleoecologia, coordinatore dello studio.

Il progetto mira alla ricostruzione e valorizzazione del paesaggio storico e archeologico dei Laghi Alimini, attraverso gli strumenti scientifici dell’Archeologia ambientale. Nello specifico, lo studio si propone di integrare l’indagine archeologica, finalizzata alla realizzazione di una banca dati e di una carta dei beni culturali diffusi attorno ai laghi (dal Paleolitico al Medioevo), con i dati relativi alla storia evolutiva dei bacini lacustri sulla base delle indagini geoarcheologiche e paleobotaniche che verranno effettuate nel distretto di riferimento.

I prodotti della suddetta ricerca offriranno i contenuti scientifici per la realizzazione di una mostra temporanea dedicata al paesaggio storico e archeologico dei Laghi Alimini, e saranno tradotti in strumenti operativi utili alla corretta gestione e valorizzazione del territorio. La disseminazione dei risultati della ricerca mediante la pubblicazione di una monografia a carattere divulgativo, rappresentano una base solida su cui impostare una strategia di sviluppo turistico che vuole rafforzare le relazioni con l’identità del territorio, migliorando la fruizione e lo sviluppo di un turismo culturale e consentendo una corretta pianificazione territoriale.

In tal senso l’archeologia ambientale si rivela uno strumento di ricerca efficace non solo per la conoscenza della storia del paesaggio rurale delle società antiche, ma anche per la valorizzazione del patrimonio culturale locale.

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