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Le Cale d’Otranto, lavoratori esclusi. Presidio di Usb ai cancelli del resort

La nuova società, subentrata all'ex Club Med, avrebbe assunto solo una parte dell'intera forza lavoro per la stagione 2014. I 40 esclusi rivendicano il diritto di precedenza maturato l'anno scorso e lamentano di essere stati scavalcati da personale esterno

OTRANTO – Mancano una manciata di giorni all’inaugurazione della stagione estiva, ma per alcuni lavoratori del comparto turistico queste sono ore di vera fibrillazione. Accade ad Otranto, in località Torre Santo Stefano, laddove il rinomato ‘Club Med’, all’inizio del nuovo anno, ha lasciato il testimone alla marchigiana Bestar Hotel & Resort srl. La società, specializzata nel settore ricettivo, era stata chiara sin dall’inizio: “Il personale, in servizio da oltre 30 anni all’interno di quel villaggio turistico, sarebbe stato interamente rilevato – spiega il referente Usb Salvatore Caricato –: si tratta di un obbligo legislativo che va oltre i meri accordi sindacali e fa riferimento al contratto nazionale del turismo applicato in quella struttura”.

Eppure, all’interno del resort “Le Cale d’Otranto”, il personale stagionale assunto finora rappresenta appena il 60 per cento del totale: in altre parole, 40 unità su 75 sono rimaste a casa. Ed hanno visto sfumare quel diritto di precedenza nell’assunzione maturato nell’ottobre 2013, data di chiusura della precedente attività stagionale.

Ed è la prima volta, dopo 30 anni, che si verifica un problema del genere: “Per alcuni decenni, durante la gestione Club Med, l’intero personale lavorava per 4 mesi all’anno e veniva puntualmente riassorbito, per svolgere le medesime mansioni, all’inizio dell’estate successiva”, racconta il sindacalista Usb. Questo ciclo di assunzioni e cessazione delle attività, tipico del lavoro stagionale e la cui stabilità è garantita dal solo diritto di precedenza, sarebbe stato bruscamente interrotto dalla nuova gestione del villaggio turistico. Per motivazioni che tutt’ora sfuggono.

Il 1°giugno coinciderà, infatti, con l’arrivo di 600 turisti ma tutte le attività propedeutiche alla loro accoglienza “sono state svolte da personale esterno, proveniente da altre regioni ed in servizio presso altre strutture ricettive”. I 40 dipendenti, messi in allarme dalle notizie ufficiose che parlano di una loro definitiva esclusione dai giochi, questa mattina hanno deciso di presidiare l’ingresso del beach resort, con il supporto dell’Unione sindacale di base, per rivendicare l’applicazione di quegli accordi sindacali che prevedevano “sia il passaggio dell’intera forza lavoro che le attività di formazione per i dipendenti da svolgere durante il periodo di fermo, al fine di rimodulare l’organizzazione del lavoro in linea con le nuove esigenze dell’amministrazione”, aggiunge Caricato.

Questi lavoratori, peraltro, possono vantare una lunghissima esperienza nel comparto turistico ed in particolare nella attività di manutenzione, ristorazione, cucina, pulizia delle camere e assistenza ai bagnanti. “Ignoriamo le ragioni per cui la ditta Bestar abbia scelto di avvalersi di personale esterno e siamo preoccupati perché il tempo stringe”, prosegue il sindacalista. Per velocizzare i tempi della trattativa, il sindacato già questa mattina ha incontrato il sindaco di Otranto, Luciano Cariddi, e il direttore del villaggio turistico che, però, non ha potuto assumere degli impegni precisi in assenza degli amministratori della società di Porto Recanati. La riunione è stata quindi aggiornata a mercoledì pomeriggio. 

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