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Punta Palascia, nessuna nuova opposizione. Dal comitato: “È salva”

Sono spirati i termini necessari alla presentazione di ogni altro possibile appello rispetto all'espressione dei giudici amministrativi, che avevano respinto il ricorso della Marina militare. Cala il sipario sulla lunga vicenda

OTRANTO - Ora la certezza c’è tutta. Nessuna opposizione è stata posta contro la sentenza del Tar Lecce, che aveva respinto il progetto di allargamento della base militare insistente su Punta Palascia. Sono, infatti, tecnicamente spirati i termini di ogni possibile appello avverso all’espressione dei giudici amministrativi, che si erano pronunciati in maniera contraria rispetto alle due torri di undici metri, che si volavano realizzare nella zona, da parte della Marina Militare e del Ministero della Difesa.

Tirano un sospiro di sollievo le associazioni ambientaliste e i comitati, che, da tempo, hanno assunto un ruolo in prima fila nella battaglia di tutela del faro e dell’area, collocata nel parco costiero Otranto-Santa Maria di Leuca-Bosco di Tricase.

Com’è noto, nel settembre scorso, il Tar di Lecce aveva accolto il ricorso dei comitati ambientalisti, negando l'ampliamento dell'installazione della marina militare sul punto più ad Est d'Italia. Diverse le motivazioni che avevano portato l’organo giudicante alla decisione. In particolare, però, la questione nodale era stata rappresentata da un principio cardine: ossia, l’affermazione che la ragione della sicurezza non fosse un elemento superiore rispetto a quello della tutela ambientale.

Entrambe le componenti, dunque, erano da ritenersi paritetiche: in buona sostanza, l'ambiente e la sua difesa sono un diritto costituzionalmente riconosciuto alla pari del principio della difesa.

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