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Racconti di precarietà ed emozioni d’autore nel borgo antico di Otranto

I rappresentanti di “Informazione precaria” hanno rappresentato le contraddizioni del sistema in cui operano, ribadendo l’impegno sulla battaglia dell’equo compenso. Pierluigi Mele emoziona il pubblico con “Cinque di cuori”

OTRANTO - Una luce proiettata sul mondo dell’informazione e sui diritti: sulle note di “Precario il mondo”, dal palco di Largo Alfonsina, ad Otranto, nella quarta serata della Settimana della Cultura, organizzata dal Club Unesco, giornalisti ed operatori dell’informazione hanno provato a raccontare le proprie storie di “ordinaria precarietà”.

Gabriele De Giorgi, Ilaria Marinaci, Maurizio Pascali e Fabiana Salsi hanno rappresentato al pubblico presente il percorso di “Informazione precaria”, la rete nata in seguito al licenziamento ingiustificato del cameraman Vincenzo Siciliano, sviscerando le contraddizioni di un sistema, che nega spesso la dignità occupazionale alla “manovalanza” e alla “filiera” del settore.

Una questione di rispetto per le persone e di determinazione da parte di professionisti, che ribadiscono come l’informazione non sia un hobby. Tra le questioni poste quella della battaglia sull’equo compenso, che, al momento, giace in Senato, in attesa dell’approvazione di uno specifico disegno di legge. Simbolica la consegna di una targa a Vincenzo Siciliano, in qualità di testimone dei diritti.

La serata è proseguita con lo spettacolo d’autore e la raffinata messa in opera di “Cinque di cuori”, con la direzione e la regia di Pierluigi Mele33-4-2: l’artista ha raccontato il Salento profondo, tra suggestioni, narrazioni, emozioni e poesia. A coadiuvarlo il corpo di ballo a cura della coreografa, Silvia De Maggio, e composto da Roberta Refolo, Daniela Santese, Elisa Cezza e Martina Costa.

La manifestazione continua questa sera, con la partecipazione di Nandu Popu, voce dei Sud Sound System, e con Cosimo Lopalco, autore di “Tutto a posto tranne me”.

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