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La revoca della misura un "errore materiale”: Pierpaolo Cariddi rischia di nuovo i domiciliari

La decisione dello scorso 30 dicembre, che ha consentito all’ex sindaco di Otranto di tornare in libertà, sarebbe stata frutto di una “disattenzione” legata all’istanza di revoca del provvedimento presentata da un altro indagato

OTRANTO- La misura dei domiciliari revocata “per un mero errore materiale”. Potrebbe ora essere nuovamente ristretto presso la sua abitazione Pierpaolo Cariddi, 56enne ex sindaco di Otranto, arrestato lo scorso 12 settembre assieme al fratello Luciano - anche lui ex primo cittadino del borgo adriatico dal 2007 al 2017 - nell’ambito dell’inchiesta denominata “Hydruntiade” che ha visto in totale sessanta indagati per un presunto sistema d'affari illecito ai danni della pubblica amministrazione.

L’ex numero uno del municipio idruntino dal 22 dicembre era passato dal carcere ai domiciliari, per poi tornare in libertà negli ultimi giorni del 2022, dopo circa cento giorni di detenzione preventiva. Una libertà durata pochi giorni appena e nelle scorse ore la “sorpresa”: la sostituzione della misura, lo scorso 30 dicembre, sarebbe stata stabilita per una “disattenzione” e con motivazioni relative a un altro indagato diverso da Cariddi, che aveva presentato richiesta di revoca del provvedimento restrittivo. Quest’ultimo potrebbe essergli nuovamente notificato a breve.

In attesa di eventuali sviluppi Pierpaolo Cariddi è al momento di fatto libero, con l’obbligo di presentarsi per tre giorni alla settimana presso la polizia giudiziaria. Il gip del Tribunale di Lecce, Cinzia Vergine, ha inoltre rigettato la richiesta presentata dalla difesa per il fratello 54enne di Pierpaolo, Luciano, che resta pertanto ristretto agli arresti domiciliari.

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