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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Otranto Cannole

“Time travel” al monastero di Casole. Tuffo nel passato, all’anno 1163

Una giornata nel medioevo, riadattata e rivissuta tra le mura di Masseria Torcito, dopo due anni di progetto scolastico: rivive per un giorno l'epoca di Pantaleone, Niceta e di tutto ciò che il centro basiliano ha significato

CANNOLE - Una giornata al monastero di Casole, una giornata nell'anno 1163. È quello che accadrà mercoledì 17 ottobre a Masseria Torcito, quando, coronando un progetto lungo quasi due anni, quarantuno ragazzi otrantini dell'istituto comprensivo di Uggiano la Chiesa, insieme ai loro insegnanti, tutori scolastici e genitori, torneranno indietro di circa un millennio per rivivere l'epoca felice di Pantaleone, di Niceta e di tutto ciò che Casole rappresentò per la storia dell'umanità.

Non un semplice flashback, non una comune metafora: tutti i protagonisti diventeranno, per un giorno, i personaggi realmente vissuti nel 1163; vestiranno come loro, pronunceranno le loro parole e compiranno le loro attività. La serietà della metodologia è quella stabilita da Bridging Ages, un'associazione internazionale che ha brevettato in tutto il mondo questa efficace e intensa modalità di insegnare ai ragazzi (ma anche agli adulti) la storia locale, semplicemente aprendo un varco nel tempo.

Il progetto affonda le sue radici nell'impegno di Cécile Franchetti, parigina d'origine ma veneziana d'adozione e curatrice di questa attività per Bridging Ages, che, innamoratasi di Otranto, ha proposto all'associazione prima, e alle autorità poi, di realizzare un time travel che permettesse ai ragazzi di riscoprire e rivivere la storia del monastero di Casole, nell'immensa importanza che questo rivestì in epoca bizantina. L'idea ha trovato immediata ed entusiasta adesione da parte di Elio Lia, dirigente scolastico dell'istituto comprensivo di Otranto (ruolo ora ricoperto da Maria Antonietta Luceri), di Doris Campa e di Mario Blasi, entrambi coordinatori del progetto Pon, che hanno guidato i ragazzi nella lunga fase di preparazione.

Naturale è stato, poi, il collegamento con Venezia, città che la storia unisce a filo doppio con Otranto, e in particolare con l'Università di Ca' Foscari e la Biblioteca Marciana, dato che quest'ultima ospita nel suo immenso patrimonio librario proprio i codici provenienti da Casole, sopravvissuti alla distruzione per mano turca. È giunta infine anche l'adesione del Comune di Otranto e soprattutto della Provincia di Lecce, che con il consigliere Francesco Bruni e l'assessore Simona Manca ha messo a disposizione una location perfetta per l'evento: la Masseria Torcito di Cannole, antica sede basiliana come Casole, ma, al contrario di quest'ultima, perfettamente conservata e inserita per di più in un meraviglioso parco naturale, il tutto sotto la gestione della società Intini Source s.p.a., presieduta da Sergio Donadonibus.

Il time travel, così come si svolgerà il 17 ottobre, è dunque la tappa finale di un percorso educativo e didattico ben più ampio, che ha seguito lo svolgersi dei seven steps dettati da Bridging Ages: scelta del luogo in cui ambientare il progetto, in questo caso il monastero di Casole; ricerca negli archivi, step realizzato con un apposito viaggio d'istruzione a Venezia avvenuto nel mese di aprile 2012, in cui ragazzi e genitori hanno visitato la Biblioteca Marciana e visionato personalmente, con l'aiuto della curatrice manoscritti e rari Susi Marcon, i codici di Casole; interpretazione del paesaggio dell’epoca, avvenuta tramite lo studio e le ricerche dei ragazzi e sfociata nella produzione del cortometraggio “L'enigma di Casole”, diretto da Mario Blasi; training a cura degli insegnanti, realizzato tramite il progetto PON mediante incontri settimanali in orario extra-scolastico; didattica approfondita, con varie giornate di preparazione a scuola; time travel effettivo (la giornata di mercoledì 17 ottobre); valutazione finale da parte dei partecipanti, che sarà immediatamente successiva all'evento e che sarà poi comunicata da Bridging Ages in tutto il mondo.

A Casole, come nelle altre abbazie salentine, i monaci basiliani avevano realizzato, con pazienza e solerzia, una preziosa biblioteca della cultura greca, che spaziava dalla storia alla filosofia, dalla medicina alla scienza, dalla poesia alla prosa. Ma soprattutto, a Casole c'era una scuola, una sorta di “casa dello studente” ante litteram, in cui gli uomini di cultura, provenienti da tutto il Mediterraneo, giungevano per scoprire, leggere, imparare tutto ciò che, allora, era al centro del mondo. Nel 1163, fioriva la cultura nell'abbazia di Casole, con uno scriptorium in continua attività, una scuola poetica bilingue e, come fiore all'occhiello, anche una classe pittorica guidata dal monaco Pantaleone, la stessa che realizzò, nei due anni successivi, l'immenso mosaico pavimentale della Cattedrale di Otranto, emblema della ricca e variegata gamma di saperi che si studiava al monastero.

E così, nel corso del time travel di mercoledì 17 ottobre, i protagonisti, divisi per gruppi di lavoro, svolgeranno le attività tipiche di Casole: per esempio, ricopieranno i manoscritti antichi, realizzeranno le bozze e le tessere del mosaico, studieranno e utilizzeranno le erbe officinali. Non solo: gli studenti riceveranno la visita delle loro famiglie, giunte a Casole per una sorta di antico “family day”, mentre l'arcivescovo dell'epoca consegnerà loro un prezioso manoscritto che si pensava perduto.

Tutto accadrà con l'aiuto di alcuni ospiti speciali, come il disegnatore Giorgio Forattini, Giordana Trovabene, docente di storia dell'arte paleocristiana e medievale a Venezia, Alessandro Bertoni, Library Consultant e direttore del sistema bibliotecario dell'università Ca' Foscari. Bridging Ages è un’organizzazione internazionale, composta da studiosi, docenti e operatori culturali, che da venticinque anni progetta e realizza in tutto il mondo, in collaborazione con le scuole e i musei, numerosi time travel, eventi che coinvolgono migliaia di persone in tutti i continenti, infilandosi nei luoghi più piccoli e più significativi del pianeta.

La metodologia del time travel, efficacemente collaudata come risorsa fondamentale per l'insegnamento della "local history" ai ragazzi, è uno strumento potente, in cui s’impiegano i cinque sensi: ci si veste, si parla, si mangia, si agisce in tutto e per tutto come gli individui dell’epoca in cui si vuole "tornare". Per approfondire: www.bridgingages.com

 

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