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Una comunità in fermento per l'imminente canonizzazione dei propri Martiri

Ad Otranto è tutto pronto per la trasferta di domenica, quando in piazza San Pietro, a Roma, papa Francesco celebrerà la liturgia di santificazione di Antonio Primaldo e compagni. Il sindaco commenta: "Un momento storico"

OTRANTO - Una comunità in attesa di domenica prossima per la canonizzazione dei Martiri Antonio Primaldo e Compagni: Otranto si prepara alla trasferta in massa per la celebrazione del 12 a mattina, quando alle ore 10, papa Francesco, in piazza San Pietro a Roma, presiederà la liturgia di santificazione degli ottocento idruntini, uccisi nel sacco della città, ad opera dei turchi del 1480.

L'arcidiocesi ha predisposto del materiale informativo con un testo illustrativo del lungo percorso dal titolo "I Martiri di Otranto nell'Albo dei Santi" a cura di Salvatore Marra, ed una lettera del vescovo, monsignor Donato Negro, dal titolo "I loro nomi sono scritti nei cieli".

Il sindaco, Luciano Cariddi, parla di "momento storico e di raccolta per la comunità idruntina e per la diocesi tutta": "La canonizzazione dei nostri santi Martiri Antonio Primaldo e compagni - afferma - rappresenta per noi un’immensa gioia. Si riconosce il particolare valore a livello civico ed ecclesiale dell’eroismo dimostrato dai Martiri indruntini in quel lontano 1480. Un gesto che contrassegnava i valori civici e religiosi che costituivano il carattere identitario della Comunità chiamata ad un impegno immane per amore di patria e per profonda fede”.

 “In qualche modo quell’esperienza - sostiene - credo abbia segnato questi luoghi e la nostra gente, tramandando un sentimento comune che ci appartiene rendendoci più aperti, più comprensivi e più solidali con quanti, nei secoli, sono giunti nella nostra terra. Oggi voglio ringraziare a nome di tutta la Comunità il nostro vescovo monsignor Donato Negro, grati per le preghiere che non ha mai fatto mancare affinché si giungesse a tale riconoscimento ufficiale da parte della Chiesa”.

“L’auspicio - conclude - è che la canonizzazione dei nostri Martiri possa servire a rendere ancor più consapevoli noi tutti dell’importante testimonianza che la nostra città deve continuare a rappresentare”.

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