Asilo di Neviano, nessuna irregolarità della ditta nei lavori di ristrutturazione
Il Gip Michele Toriello ha pronunciato una sentenza di non luogo a procedere nei confronti dell'amministratore Ciullo: "Quei lavori non rientravano nella definizione di subappalto"
NEVIANO – Non si sono verificate irregolarità durante i lavori ristrutturazione dell'asilo comunale di Neviano. Sono decadute le accuse mosse all'amministratore della ditta Ciullo Restauri, Rocco Ciullo, di aver violato la disciplina del subappalto.
A chiarirlo è stato il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecce, Michele Toriello, che ha pronunciato una sentenza di non luogo a procedere nei suoi confronti.
La pubblica accusa ne aveva richiesto, infatti, il rinvio a giudizio sostenendo che una parte dei lavori dell'istituto di via Dante sarebbero stati eseguiti da un'altra impresa, che non aveva partecipato alla gara, senza acquisire l'autorizzazione dalla stazione appaltante.
Il Gip ha invece condiviso le tesi di Luigi Quinto, avvocato difensore di Ciullo, che ha dimostrato come quei lavori non rientravassero nella definizione di subappalto, secondo la disciplina del Codice dei contratti pubblici.
Il motivo? Il loro importo era inferiore al doppio limite imposto dall’articolo 105 del Codice, il quale stabilisce che il subappalto si configura solo qualora i lavori affidati a terzi superano il 2 percento del valore del contratto ovvero l’importo di € 100 mila euro.
Al di sotto di tali valori non è richiesta l’autorizzazione della stazione appaltante, ma è sufficiente una semplice comunicazione.
Il Tribunale ha emesso la sentenza sul rilievo che “l’affidamento ad altra società dei soli lavori di rimozione intonaci non ha comportato il superamento delle soglie sopra indicate. In presenza di un subcontratto non qualificabile come subappalto sussisteva in capo alla Ciullo Restauri un semplice obbligo di comunicazione alla stazione appaltante, adempiuto con nota del 29 aprile 2019”.
