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Sabato, 27 Aprile 2024
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Autorizzazioni per i dehors: tra Comune e Confcommercio patto per le regole

Con una nota congiunta le parti hanno affrontato tutti i nodi legati al ritardo nel rilascio ed è emerso un ulteriore aspetto: 119 istruttorie sono chiuse, ma non è stato ancora fatto il dovuto versamento

LECCE – Un incontro tra amministrazione comunale e Confcommercio ha sancito, questa mattina, una sorta di patto per definire la questione delle autorizzazioni per i dehors ai sensi del regolamento varato già nel 2019, ma poi messo in stand by, dalla normativa straordinarie durante la pandemia di Covid e dalle relative deroghe all'occupazione di suolo pubblico.

Terminata la fase emergenziale, la giunta, dopo aver concesso alcune proroghe, ha quindi deciso di “riattivare” il regolamento, chiedendo l’adeguamento alle sue previsioni comunque note da circa quattro anni.

Le ragioni del ritardo

La minoranza consiliare, non convinta di questa scelta, ha posto praticamente subito il tema della lentezza nel rilascio dei permessi, auspicando un’ulteriore dilazione per non complicare la vita ai locali pubblici in un periodo di già notevole afflusso turistico. Il nodo della carenza di personale è stato riconosciuto dall’amministrazione che, nelle note difficoltà di organico, ha potenziato temporaneamente alcuni uffici per accelerare il disbrigo delle pratiche.

Nella seduta del consiglio comunale dell’8 maggio, però, è stato affrontato anche un secondo problema, quello della incompletezza della documentazione presentata da alcuni operatori commerciali, circostanza che ha ulteriormente ingessato la situazione: “In alcune domande analizzate – aveva spiegato l’assessora alle Politiche Urbanistiche, Rita Miglietta - manca anche l’indicazione della tipologia di esercizio commerciale per il quale è richiesta l’occupazione: pubblico, di vicinato, artigianale”.

Da quel momento si è registrato un andamento più sostenuto, ma il nodo non è stato del tutto sciolto tanto che una settimana addietro il presidente di Confcommercio, Maurizio Maglio, ha chiesto una sorta di moratoria, cioè la possibilità di far valere le precedenti autorizzazioni per tutti coloro che, avendo presentato domanda ai sensi del regolamento, fossero in attesa della definizione dell’istruttoria.

Istruttorie chiuse, ma manca il versamento

Si è arrivati così all’incontro odierno nel quale il sindaco ha dato conto dei numeri attuali: fino al 31 maggio sono state avanzate 277 istanze e di queste 48 sono in lavorazione dopo la richiesta ai progettisti di integrazioni documentali. Le autorizzazioni già concesse sono invece 90 e 20 sono quelle in corso di rilascio dopo la verifica dell’avvenuto pagamento del canone patrimoniale. Ed è qui che sembra stare, almeno adesso, il grosso del problema: risultano essere 119, infatti, le istruttorie chiuse, ma per le quali non è stato fatto il versamento di quanto dovuto per l’occupazione del suolo pubblico.

Il primo cittadino ha poi aggiunto che nella seconda metà di giugno sono state presentate altre 70 istanze e l’impegno del Comune è di dare riscontro nel più breve tempo possibile (il regolamento prevede un termine massimo di due mesi). Per l’amministrazione – presente al tavolo con gli assessori Miglietta a Foresio oltre che con il dirigente e il funzionario di settore – la tempistica è, quindi, sostanzialmente fisiologica anche perché non si tratta di mettere un semplice visto su una domanda, ma di verificare la completezza della richiesta e degli elaborati tecnici.

Una stretta sulle occupazioni irregolari

Confcommercio - che ha partecipato al confronto anche con il vicepresidente Carmine Notaro, il direttore Federico Pastore e il presidente del Centro assistenza tecnica, Andrea Fiore - ha assunto l’impegno di assistere i propri iscritti non solo nella presentazione delle istanze, cosa che già fa, ma anche in quella del pagamento del contributo dovuto (che può essere versato anche a rate). L’associazione di categoria ha da parte sua sollecitato una intensificazione dei controlli per quanto riguarda la regolarità di alcune occupazioni di suolo pubblico, con particolare attenzione per gli esercizi di vicinato che non sono autorizzati alla somministrazione di cibi e bevande all’esterno. Sul punto l’amministrazione ha risposto che darà mandato alla polizia locale di procedere a verifiche puntuali.

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