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Martedì, 30 Aprile 2024
Nella zona boschiva circa 30 esemplari

Cinghiali a spasso a San Cataldo. Salvemini: “Censiti dalla Asl. Innocui, ma prudenza”

Dopo video e le foto degli animali selvatici in giro sul lungomare e nelle aiuole della marina il sindaco ha interpellato il servizio veterinario. Arrivano dalle Cesine. Alcune raccomandazioni: non avvicinarsi e non lasciare cibo e rifiuti organici

LECCE - Sorpresa e stupore nelle scorse ore per le foto e i video che ritraggono un piccolo gruppo di cinghiali selvatici, avvistati sulla rotatoria e sul lungomare di San Cataldo nella serata di domenica.

La loro presenza, sino ad ora insolita nelle aree abitate, è stata ripresa e postata da alcuni esercenti della marina e anche il presidente dello Sportello dei diritti, Giovanni D’Agata, ha sottolineato l’aspetto curioso da un lato, ma anche la preoccupazione per i possibili percoli per la circolazione stradale e anche per le attività agricole. E quindi la necessità di un intervento delle autorità competenti. 

Sulla questione si è subito mobilitato anche il primo cittadino di Lecce, Carlo Salvemini, che ha inteso comprendere la portata della questione e per questo ha interpellato il servizio veterinario della Asl, diretto dal dottor Giovanni Tortorella, che monitora puntualmente la presenza di animali selvatici sul territorio, li censisce, ne conosce le abitudini e i comportamenti. Da qui è arrivata la spiegazione e sono stati forniti anche consigli e accorgimenti da seguire per chi si dovesse imbattere con gli animali selvatici in questione.

Arrivano dalle Cesine, trenta esemplari censiti

Attorno a San Cataldo, che si trova nelle immediate vicinanze di un’area naturale e boschiva come le Cesine, sono stati censiti circa 30 esemplari di cinghiali selvatici, quattro dei quali hanno fatto visita sul lungomare della marina leccese la sera scorsa.

Sul territorio è presente, ma in maniera numericamente esigua, solo un predatore animale che ne contrasta la proliferazione, ovvero il lupo. I cinghiali hanno una grande capacità di spostamento, possono percorrere anche trenta chilometri in una sola notte, e di norma non aggrediscono le persone, ma possono diventare molto pericolosi in determinate situazioni.

Le avvertenze: non abbandonare rifiuti e cibo

La prima indicazione riportata dalla Asl veterinaria e veicolata dal sindaco Salvemini, dunque, è quella di osservare massima prudenza se dovesse capitare a qualcuno di incontrarne qualcuno. Quindi la raccomandazione è di non avvicinarsi.

La seconda che è necessario osservare per evitare che tale presenza diventi troppo frequente anche nei centri abitati, è di evitare ogni abbandono di rifiuti organici in strada. I cinghiali, infatti, sono costantemente alla ricerca di cibo. Laddove ne trovano, ritornano.

“È dunque assolutamente imprudente dare loro da mangiare” avverte il sindaco, “abbandonare quantità cospicue di rifiuti organici, come ad esempio scarti di macelleria, o anche mangime per animali da compagnia in piattini e ciotole. Ora c’è una buona ragione in più per non farlo, in particolare a San Cataldo”.

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