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Sabato, 27 Aprile 2024
Attualità Galatina

Colacem, azienda spazza dubbi ambientali: “Impianto avanzato, tutela nostra priorità”

Dopo la querelle dei giorni scorsi in seguito alla richiesta di riesame dell’autorizzazione d’impatto ambientale dal cementificio galatinese arrivano puntualizzazioni e rassicurazioni. “Istruttoria integrata con studio di valutazione sanitaria”

GALATINA - Dopo il tavolo presso il Dipartimento ambiente della Regione Puglia con la presa di posizione dell’assessore Anna Grazia Maraschio che si è impegnata a prendere in carico, ai fini di una valutazione, tutta la documentazione prodotta sulla vicenda del rinnovo dell’Aia al cementificio Colacem di Galatina, e la dura presa posizione anche di associazioni ambientaliste e comitato civico che hanno diffidato la Provincia a procedere all’istruttoria dell’istanza di riesame per l’autorizzazione integrata ambientale di cui si inizierà a parlare dal prossimo 4 giugno, anche i vertici aziendali di Colacem hanno inteso porre i propri chiarimenti sulla vicenda.

Il tutto al fine di “evitare confusione e strumentalizzazioni” puntualizzano dalla sede del cementificio galatinese anche sulle “perplessità” emerse  dal rapporto dell’Arpa, redatto al termine dell’ispezione del mese di luglio, dal quale emergerebbero livelli di sostanze nocive nelle acque che supererebbero la soglia consentita.

Tutti aspetti di natura ambientale e amministrativa posti all’attenzione delle autorità competenti e in attesa del responso dell’iter sul rinnovo dell’autorizzazione fortemente contestata dai referenti di CittadinanzAttiva Puglia, del Coordinamento civico Ambiente e Salute, della sezione Italia Nostra su Salento, di NoiAmbiente e beni culturali e del Forum Amici del territorio.

Le puntualizzazioni firmate da Colacem sono presto dette. “La qualità dell’impianto salentino è un dato di fatto e non può essere messo in discussione” la premessa di fondo dei referenti industriali che allegano a supporto anche le dichiarazioni di donne e uomini delle istituzioni, rappresentanti del territorio e delle associazioni di categoria che, insieme ad oltre 2.700 cittadini, hanno visitato lo stabilimento durante l’ultimo “open day” del 2019. Viene dunque ribadito che lo stabilimento Colacem di Galatina è “tra i più avanzati a livello europeo”.

“La Colacem Galatina rispetta in modo rigoroso la legge e le prescrizioni delle autorità pubbliche, come accertato quotidianamente dagli enti di controllo” chiariscono dal cementificio, “e chi cita l’Agenzia Europea per l’Ambiente e il suo progetto sperimentale del 2011 per tentare di screditarlo commette un grossolano errore: il cosiddetto danno ambientale è riferito prevalentemente alle emissioni di Co2, cioè quel gas serra la cui riduzione è oggetto delle politiche mondiali per il bene del pianeta, ma innocuo per la salute umana. L’Europa ha l’obiettivo di diminuire la Co2 del 55 per cento entro il 2030 e raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050. Il settore del cemento coerentemente sta facendo la sua parte”.

A sostegno della propria linearità di azione i vertici di Colacem evidenziano anche come lo stabilimento di Galatina sia stato recentemente oggetto di investimenti per 6 milioni di euro proprio in direzione dell’aumento dei parametri di sicurezza e di tutela ambientale. Tra gli interventi elencanti quello del 5° stadio della torre di preriscaldo che permette minori consumi di combustibile, quindi meno emissioni; il nuovo filtro a maniche che si unisce a quello elettrostatico per migliorarne “la già ottima efficienza”: solo con quest’ultimo le emissioni di polveri sono 10 volte più basse dello stringente limite di legge. E la copertura del carbonile. Investimenti indicati anche nelle prescrizioni dell’ultima Autorizzazione d’impatto ambientale.

Poi la ricostruzione degli ultimi passaggi burocratici e giurisdizionali per chiarire lo stato dell’arte a seguito delle ultime notizie rimbalzate agli onori delle cronache. “La consulenza tecnica d’ufficio resa nel procedimento avanti al Tar di Lecce non demolisce affatto il provvedimento della Provincia” spiegano da Colacem, “in numerosi passaggi viene evidenziato come la conduzione dell’impianto abbia sempre rispettato i limiti delle emissioni con le performance sopra indicate. Attesta inoltre la corretta applicazione di tutte le Bat, migliori tecniche disponibili, di settore come previsto dalla normativa. La  consulenza contiene anche considerazioni e valutazioni in merito ad aspetti che meriterebbero degli approfondimenti. Si tratta di questioni di natura formale ed in parte legati a dibattiti e disquisizioni giuridico-dottrinarie su alcuni temi che hanno in realtà ricadute sostanziali minimali”.

Per tale motivo l’azienda ha depositato, proprio in relazione a tali limitati aspetti, delle corpose ed articolate memorie a firma di “qualificati e stimati” consulenti esponendo le proprie controdeduzioni, pienamente convinta che vi sia alcun elemento che possa compromettere l’attuale autorizzazione. L’azienda ha colto che il tema di maggior preoccupazione per le comunità è rappresentato dagli aspetti sanitari e quindi ha ritenuto di aderire alla sollecitazione del Ctu, integrando l’istruttoria con uno studio di valutazione di impatto sanitario.

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