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Domenica, 28 Aprile 2024
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Darsena di San Cataldo, Baglivo al Comune: “Posidonia da recuperare contro l’erosione”

Il consigliere comunale del M5S ha rimarcato la necessità di adeguarsi alle normative e non considerare le biomasse spiaggiate o dragate come rifiuti, ma come risorsa ambientale. Ipotesi di riutilizzo per la zona costiera di Torre Veneri

LECCE - Una delle principali criticità riscontrate, nel corso degli anni, per il completamento dei lavori sulla darsena di San Cataldo è rappresentata dai cumuli di alghe di posidonia dragate e rimosse dai canali. Criticità che, come ormai accade da diversi anni, si ripresenta per il periodico riformarsi di accumuli delle biomasse.

Una nuova sollecitazione sulla questione è giunta dal consigliere comunale del M5S, Arturo Baglivo che ha ricordato anche come “più volte il ministero dell’Ambiente e l’Ispra hanno evidenziato come sia da evitare l’impoverimento dell’ambiente con l’asportazione di biomasse e che la posidonia spiaggiata debba essere considerata una risorsa ambientale e non un rifiuto ingombrante. La stessa Ispra ha stilato delle linee guida per la realizzazione di una spiaggia sostenibile e per la gestione delle banquette di posidonia oceanica sugli arenili”.

Partendo da queste considerazioni il consigliere comunale pentastellato ha inteso interrogare il sindaco Carlo Salvemini e la giunta proprio al fine di conoscere se quanto rimarcato da Ispra nel promuovere la spiaggia ecologica sia stato tenuto in debita considerazione, senza “prevedere costose scorciatoie” che portino a considerare gli accumuli di posidonia spiaggiati o dragati come rifiuti. Ed inoltre se sia stata presentata istanza di valorizzazione e utilizzo della risorsa naturale, al fine di essere inclusa in progetti di riqualificazione.

“In questo modo, infatti, il materiale spiaggiato o dragato esce per definizione dal regime normativo che interessa i rifiuti” precisa Baglivo, “e si prevede lo spostamento in altre spiagge limitrofe per la ricostruzione di dune erose e spiagge particolarmente esposte all’erosione, con il solo vincolo che queste si trovino in prossimità del sito di origine, come potrebbe essere, nel nostro caso, la località di Torre Veneri. Una grande opportunità che non possiamo lasciarci sfuggire” conclude Baglivo, “considerato l’enorme problema dell’erosione delle spiagge, che interessa anche il territorio comunale”.

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