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Dietro il gasdotto un'architettura finanziaria da 4,9 miliardi: gli istituti e le banche

Tap ha comunicato il completamento a dicembre del project financing. Nella compagine azionaria Snam ha il 20 per cento, al pari di Bp e Socar. Da Bei e Bers erogati 1,7 miliardi di euro

LECCE – Per la realizzazione del gasdotto Tap è stata portata a termine nel mese di dicembre una complessa operazione di finanza di progetto che ha messo insieme, pezzo dopo pezzo, un totale di 3,9 miliardi di euro.

La platea dei soggetti economici interessati coinvolge, oltre alla Banca Europea per gli Investimenti e alla Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo, 17 banche commerciali tra le più forti al mondo e tre agenzie di credito all’esportazione. I costi del progetto erano stati sostenuti dagli azionisti di Tap che sono Bp(20%), Socar (20%), Snam (20%), Fluxys (19%), Enagás (16%) e Axpo (5%).

“La società si è volontariamente impegnata a rispettare gli standard previsti per questo tipo di operazioni – ha dichiarato Luca Schieppati, managing director di Tap, soddisfacendo tutti i criteri di valutazione necessari a garantire l’impegno da parte delle istituzioni finanziarie internazionali, in particolare sotto il profilo ambientale e sociale. Con il raggiungimento di questo obiettivo, TAP si avvicina ulteriormente al proprio traguardo e alla consegna del gas di Shah Deniz nel 2020”.

Le istituzioni finanziarie europee hanno garantito un miliardo e 700 milioni di euro: la Bei ha aperto una linea di credito diretta per 700 milioni garantita dal Fondo dell’Unione Europea per gli investimenti strategici; la Bers ha erogato due finanziamenti da 500 milioni ciascuno. Per Andrew McDowell, vicepresidente responsabile per l’Energia della Banca Europea per gli Investimenti, “la Bei, assieme alla Bers e ad altre primarie istituzioni finanziarie, ha sostenuto con entusiasmo e convinzione questo progetto e apprezza la costante collaborazione tra tutti i partner a garanzia dell’applicazione al progetto delle best practices tecniche, sociali e ambientali”.

“Siamo convinti che il gas sia un importante fonte energetica di transizione che può aiutare a sostituire il carbone e facilitare lo sviluppo delle fonti rinnovabili”, ha dichiarato Nandita Parshad, managing director per le Infrastrutture sostenibili della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo.

Un miliardo e 430milioni di euro sono stati finanziati dalle agenzia di credito all’esportazione BpiFrance (450 milioni), Euler Hermes (280 milioni), Sace A (700 milioni). I prestiti commerciali diretti da parte delle banche ammontano a 650 milioni di euro. Gli istituti coinvolti sono Bank of China Limited; BNP Paribas; CaixaBank, S.A.; Credit Agricole Corporate & Investment Banking; Landesbank Hessen-Thüringen Girozentrale; ING Bank, a branch of ING-DiBa AG; Intesa Sanpaolo S.p.A.; Mizuho Bank, Ltd.; MUFG Bank, Ltd.; Natixis, London Branch; Siemens Bank GmbH; Société Générale; Standard Chartered Bank; Sumitomo Mitsui Banking Corporation; The Korea Development Bank; UBI Banca S.p.A; UniCredit Bank AG.

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