Terminato il restauro dell’altare di San Francesco di Paola: da martedì il gioiello sarà visitabile
Realizzato dall’architetto-scultore Francesco Antonio Zimbalo, l’altare restaurato sarà inaugurato il 2 maggio nella basilica di Santa Croce, alla presenza dell’arcivescovo Michele Seccia
LECCE – Un gioiello architettonico sarà restituito alla vista dei cittadini e dei turisti. Speciale appuntamento per martedì 2 maggio a Lecce: alle 19,30 infatti, nella basilica di Santa Croce, l’arcivescovo Michele Seccia e le autorità locali inaugureranno l'altare di San Francesco di Paola.
Un prestigioso monumento, realizzato dall’architetto-scultore Francesco Antonio Zimbalo, i cui lavori di restauro sono appena terminati. L'intervento è stato possibile possibile grazie all’interessamento della Curia di Lecce (Ufficio beni culturali) e in particolare dalla Fondazione Splendor fidei presieduta da monsignor Antonio Montinaro in stretta collaborazione con la Sovrintendenza di Lecce e alla società Monteco che ha sponsorizzato l'iniziativa.
“Con il restauro dell’altare di San Francesco di Paola torna a splendere in tutta la sua complessità plastica e narrativa una delle opere più significative del primo scultore del barocco leccese, Francesco Antonio Zimbalo. Artista cruciale nel passaggio da una cultura tardo cinquecentesca, legata alla sua prima formazione nei cantieri del Riccardi, ad una figuratività eccentrica che prelude alle singolari movenze del Barocco Leccese”, spiega Brizia Minerva, storica dell’arte e direttrice del restauro, sotto la cui guida tecnica hanno lavorato i restauratori Ianuaria Guarini e Gaetano Martignano.
“Il particolare sviluppo di questo altare - prosegue - mette a fuoco, difatti, quelle che sono le tipiche invenzioni zimbalesche che diventeranno le dinamiche del nostro barocco nel suo particolare, complesso rapporto tra decorazione e struttura e che questo straordinario intervento conservativo consente finalmente di fare apprezzare in pieno”. L’alta sorveglianza della Soprintendenza Bsae è stata svolta dalla dottoressa Luisa Rosato. Le indagini del Cnr sono state eseguite dal dottor Gianni Quarta.
Note storiche
L’altare di San Francesco da Paola nella basilica di Santa Croce è opera del primo grande scultore leccese del Seicento, Francesco Antonio Zimbalo (Lecce, 1567-1631 ca.), prosecutore della tradizione plastica e architettonica di Gabriele Riccardi (attivo entro il 1574) figura eminente del Cinquecento salentino, presso i cui cantieri lo Zimbalo ebbe modo di formarsi. Fu realizzato tra il 1614 e il 1615 per la famiglia baronale dei Cicala che, di fronte alla chiesa dei Celestini abitavano il cinquecentesco palazzo Adorno, anche questo interessato nel portale da un intervento dello Zimbalo.
Altre sue opere cardine in Santa Croce sono i tre portali della facciata (1606). L’altare di san Francesco da Paola, presenta una struttura ad imbuto con due ali laterali che convergono sulla parete di fondo la quale, come dice l’Infantino conteneva una statua di pietra raffigurante il santo. La scultura in pietra descritta dall’Infantino, è stata sostituita nell’Ottocento da un dipinto su tela dell’epoca raffigurante il santo a figura intera.
Le pareti laterali sono scandite da tre colonne a tutto tondo per lato, fittamente decorate da rosette e motivi floreali che poggiano su alti basamenti anche questi decorati con motivi vegetali spiraliformi. Sulla trabeazione vi sono quattro angeli a tutto tondo con i simboli della passione. Negli spazi tra le colonne sono presenti sei formelle per lato di uguale dimensione ad altorilievo disposte simmetricamente, ciascuna delle quali raffigurante una scena della vita del Santo. Il fastigio reca al centro l’emblema mistico costituito dal motto Charitas nel disco inserito in una lunetta con due angeli reggicorona da cui fuoriescono dei gigli al di sopra dei quali è posta l’iscrizione Corona iustitiae orenti sicut lilium.
