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Sabato, 27 Aprile 2024
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Nel segno di Mahsa, morta per la libertà: il raduno di chi ne ha ospitato l’opera

Sabato 18 novembre, a Galatone, si ritroveranno tutte le realtà che hanno accolto l'installazione itinerante, voluta dall'assessora Pina Antico, a memoria del sacrificio della ragazza iraniana di 22 anni, "colpevole" di non aver indossato in modo appropriato l’hijab

GALATONE – Si chiama Opera Mahsa. E nel segno di Mahsa Amini, sabato 18 novembre, dalle 9,30, presso l’atrio del Palazzo Marchesale di Galatone, si svolgerà il primo raduno delle realtà salentine che hanno ospitato l’istallazione artistica itinerante che della ragazza iraniana morta per difendere la libertà d’espressione ne porta il nome.

Pensata e voluta dall’assessora alle Pari opportunità, Pina Antico, e dall’amministrazione comunale di Galatone, realizzata dall’ingegner Giuseppe Manisco, l’Opera Masha fissa per sempre il ricordo collettivo del sacrificio della 22enne, arrestata dalla polizia morale iraniana, il 13 settembre 2022, perché non indossava in modo appropriato l’hijab, e deceduta tre giorni dopo.

L’installazione ha una dimensione di 2,40 x 2,40 metri circa e, come spiega lo stesso Manisco, dell'associazione Creattivamens, rappresenta uno “spazio assurdo”, scandito dalle facce di un grande cubo nero. Al suo interno, brutalmente deturpati e segregati da grate di ferro, si intravedono i bellissimi volti di quattro giovani ragazze iraniane.

L’evento si inserisce nella rassegna “25 Novembre. Tutto l’anno accanto alle donne – La vera forza è il rispetto” che il Comune di Galatone, tramite l’assessorato alle Parità e della Commissione cittadina delle Pari opportunità, intende realizzare come spunto di riflessione in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Ecco perché il raduno nella città di origine dell’opera di tutti coloro che hanno voluto valorizzarla e ospitarla.

Alla presenza del sindaco di Galatone, Flavio Filoni, si renderà omaggio alla giovane vita spezzata di Mahsa e, attraverso di lei, a tutte le donne sacrificate sull’altare della violenza di genere. Saranno presenti anche le associazioni del territorio, come la Fidas, Eschatià e Mani, da sempre attente ed impegnate nel sociale, e le istituzioni scolastiche della città, con propri contributi e performance.

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“Questo viaggio ha permesso e permetterà di fare rete e di costruire una comunità allargata”, commenta soddisfatta l’assessora Antico. “Attraverso la collaborazione tra diverse istituzioni, come amministrazioni comunali, scuole e cittadinanza, si stanno creando legami importanti, occasioni di crescita umana e sociale”.

“Nell’ultimo anno – prosegue l’assessora –, ho potuto apprezzare gli sguardi, i sorrisi e le riflessioni di tante altre realtà che, come Galatone, dimostrano di essere in prima linea nel contrasto ad ogni forma di violenza. Così, la morte di Mahsa Amini non è stata vana. Il suo sacrificio ha risvegliato nel mondo la voglia e il dovere di continuare a battersi pacificamente per la libertà di pensiero e di espressione, per il rispetto della persona, sempre e ovunque. Mi piace pensare, infine, che l’opera, in futuro, possa essere condivisa da tutti i comuni della provincia di Lecce”.

Il presidente della Commissione pari opportunità del Comune di Galatone, Luigi Grasso, al suo debutto nel nuovo mandato, così interviene: “Parlare di violenza di genere è un imperativo categorico e uno dei tanti campi che la Commissione cittadina alle pari opportunità intende esplorare e stimolare, rivolgendosi soprattutto alle giovani generazioni”.

“Mahsa – sottolinea – è il simbolo della violazione di diritti fondamentali, che reclama una grande riflessione e il raduno del 18 novembre vuole essere il primo atto di un lavoro di coinvolgimento, che andrà avanti anche in altri settori delle pari opportunità. Voglio ringraziare per questo tutti i componenti della Cpo che hanno lavorato per la realizzazione dell’evento, l’assessore alle Parità Pina Antico, che in maniera instancabile e come sempre appassionata ha tenuto le fila di tutto il percorso, e il sindaco Flavio Filoni e la sua giunta, per aver sostenuto fortemente il progetto”.

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