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Un’altra giornata “infuocata” / Santa Cesarea Terme

Incendio domato e passaggio del canadair. E l’opposizione “accende” la polemica

E’ tempo della conta dei danni dopo il vasto rogo di ieri sul promontorio di Santa Cesarea Terme. Questa mattina l’intervento del mezzo aereo per completare la bonifica avviata la notte scorsa. Il gruppo Guarda Oltre chiede le dimissioni del sindaco Bleve

SANTA CESAREA TERME – La calma apparente dopo le tempesta di fuoco e fiamme sul promontorio di Santa Cesarea Terme. Poteva essere un disastro. I danni più evidenti si sono limitati all’ingresso della discoteca del Malè (ma il resto della struttura è integra e salva) e all’area del parco della zona Belvedere e il tratto della pineta circostante.

Il vasto incendio che ha interessato una delle oasi naturali più importante del Salento, è stato definitivamente domato, ma sotto la cenere cova ancora molta rabbia e qualche polemica. Dopo l’intenso lavoro a terra condotto dalle squadre dei vigili del fuoco di Lecce, Brindisi e Bari, di 20 squadre di volontari del servizio antincendio boschivo della protezione civile (con circa 70 unità), del posto di coordinamento mobile e l’ausilio dello stormo provinciale Apr per il sorvolo con la termocamera, solo questa mattina si è potuto operare con il mezzo aereo antincendio.

Per cause inerenti alle operazioni di tempistica sugli interventi aerei, ieri non era stato possibile avere il supporto dei canadair. Il mezzo aereo è arrivato però questa mattina da Lamezia Terme per completare, con i suoi passaggi, l’attività di spegnimento e di bonifica le cui operazioni si erano protratte già per tutta la notte.

Il passaggio del Canadair-2

L’amministrazione comunale del sindaco Pasquale Bleve ha avviato una ricognizione per la conta dei danni al patrimonio ambientale e alle attività turistiche e ricreative e alle abitazioni di residenti e villeggianti. Il tutto dopo che ieri era stata disposta l’attivazione del Centro operativo comunale di protezione civile e il comando della polizia locale, guidata dal comandante Piero Galati, aveva disposto l’ordinanza di chiusura al traffico veicolare di via Pola e via Belvedere per il pericolo della caduta degli alberi bruciati nell’incendio.     

Opposizione polemica con l’amministrazione

Dal fronte comunale si registra però una posizione alquanto critica espressa dal gruppo della minoranza di “Guarda Oltre”, con i consiglieri Claudio Mangia, Salvatore Cazzato ed Emanuele Pispico, che al termine del loro intervento hanno chiesto espressamente “al sindaco e alla sua maggioranza di assumersi le proprie responsabilità e dimettersi”.

Un giudizio pressoché impietoso quello dell’opposizione riguardo ai fatti, legati al devastante incendio, che non hanno precedenti, secondo in consiglieri. “Mai nel nostro Comune c’è stato un incendio di simile portata. Tuttavia, la straordinarietà di quanto successo non può e non deve essere una giustificazione all’inadempienza amministrativa” accusano da Guarda Oltre.

“Lo diciamo chiaramente, noi oggi siamo arrabbiati e non intendiamo assistere ad ulteriori prese in giro” incalzano, “ora è il momento della responsabilità, che sia nei fatti e non solo negli slogan elettorali. È il momento della verità, di ammettere di aver compiuto degli errori. L’amministrazione comunale ha le stesse responsabilità di chi eventualmente ha appiccato l’incendio. Il sindaco e i suoi consiglieri, che amministrano Santa Cesarea Terme da 11 anni, non hanno fatto nulla per impedire questa tragedia annunciata”.

Secondo l’analisi dei tre consiglieri non solo decine di alberi secolari, veri e propri monumenti del territorio, sono stati distrutti dalla furia del fuoco, ma in particolare, non sarebbe stata garantita nemmeno la sicurezza minima ai cittadini.

“Se quanto accaduto ieri fosse successo in estate, non osiamo immaginare quanto più gravi sarebbero state le conseguenze” accusano duramente Mangia, Cazzato e Pispico, “il sindaco Bleve, responsabile della sicurezza del nostro comune, non può in alcun modo continuare ad esercitare il suo ruolo: deve dimettersi. Lo deve fare perché nessuno ha controllato che l’ordinanza di pulizia dei terreni sia stata rispettata. Se i terreni fossero stati adeguatamente curati, l’incendio non si sarebbe propagato così velocemente. Inoltre, da mesi segnaliamo l’incuria del Parco Robinson, uno dei luoghi distrutti dalle fiamme, la cui proprietà è comunale e la cui mancata manutenzione è ancora più inaccettabile. Così come segnaliamo l’erba secca e i roghi che infestano via Belvedere, luogo dell’incendio. Nessuno ha fatto nulla per impedire una tragedia annunciata da anni e dai numerosi incendi verificatisi, gli ultimi mesi”.

Un altro aspetto a sfavore dell’amministrazione in carica sarebbe stata confermata, secondo l’opposizione,  dall’ordinanza pubblicata oggi, che prevede l’immediata costituzione di un Centro operativo comunale.

“Nel copia e incolla del testo, il sindaco ha dimenticato di effettuare le opportune modifiche e, quindi, l'ordinanza fa riferimento all’allerta meteo del 5 gennaio del 2020” pungolano i tre consiglieri. Il testo dell’ordinanza è stato poi corretto dall’errore materiale, ribattono dai banchi della maggioranza.

Ma ciò non è sufficiente a placare l’attacco degli oppositori. “In undici anni non è stato investito un euro nella prevenzione e nella vigilanza dei luoghi, nella sicurezza e nella tutela del nostro paesaggio” concludono da Guarda Oltre, “nessuna fototrappola, nessuna manutenzione, nessun presidio, nessuno strumento di prevenzione degli incendi, nessun aggiornamento sulla realizzazione dell’impianto antincendio. Undici anni di immobilismo che alla fine hanno portato alla distruzione totale e materiale della nostra città”

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