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Domenica, 28 Aprile 2024
Progetto sperimentale

Manutenzione del verde pubblico e privato: iniziativa di formazione per quattro detenuti

L’iniziativa è stata presentata nella casa circondariale dalla direttrice e dal rettore dell’Università del Salento. La durata prevista è di tre mesi, con 80 ore di attività pratiche

LECCE – Un progetto di reinserimento sociale è stato presentato questa mattina dal rettore dell’Università del Salento, Fabio Pollice e dalla direttrice della casa circondariale di Lecce, Maria Teresa Susca.

L’iniziativa, denominata “Orizzonti verdi”, consiste nella possibilità per quattro detenuti di frequentare un corso di formazione professionale e poi di svolgere attività per la cura del verde pubblico, a partire dalle aree dell’ateneo.

Susca ha presentato il progetto spiegando che si tratta di “un’iniziativa attraverso la quale si offre la possibilità di formare i detenuti attraverso un corso di formazione sia teorico che pratico. Questa opportunità potrà offrire a chi frequenta il corso, alla fine del periodo di detenzione, la possibilità di avviare un’attività lavorativa al fine di un positivo reinserimento nella società”.

“Le quattro persone coinvolte in questo progetto sperimentale - ha aggiunto il rettore - hanno una grande responsabilità: quella di inaugurare un’opportunità che anche altri detenuti potranno cogliere in futuro. L’ateneo sta costruendo una modalità nuova di trasmissione del sapere che è indirizzata a persone che certamente hanno sbagliato e per questo hanno sofferto, ma che proprio perché sanno cosa significhi sbagliare si impegneranno per trovare un nuovo e onesto percorso di vita, fatto di lavoro e impegno”.

Nello specifico, il percorso di formazione avrà una durata di tre mesi: complessivamente 130 ore (di cui 80 di attività pratiche) per il conseguimento della qualifica di manutentore del verde pubblico e privato. La didattica frontale sarà portata avanti all’interno dell’istituto penitenziario da docenti e tecnici dell’Università del Salento, con la partecipazione di soggetti esterni come l’Orto Botanico dell’Università del Salento e la fondazione per la gestione dell’orto universitario.

Marta Vignola, delegata del rettore ai poli universitari ha spiegato: “Non è solo l’ateneo ad entrare nella comunità carceraria, ma anche l’inverso. Sono progetti che ci contaminano, che ci aiutano a crescere da una parte e dall’altra, per cui sono fondamentali per entrambe le istituzioni. Questo progetto, ideato dal rettore, è stato da lui portato avanti con massima determinazione. Si tratta di un progetto che professionalizza anche chi non ha un titolo di studio perché gli consentirà di uscire dal corso con una certificazione ufficiale dell’Università del Salento”.

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