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Lunedì, 29 Aprile 2024
Una storia irlandese

Film d’animazione: “Mary e lo spirito di mezzanotte” al Teatro Apollo

L’iniziativa, programmata per mercoledì 27, è dell’assessorato alla Cultura del Comune di Lecce: ingresso gratuito fino a esaurimento posti. Ospite in sala il regista, già autore de “La Gabbianella e il Gatto”

LECCE – Proiezione gratuita, domani alle 18 presso il Teatro Apollo di Lecce, del film di animazione “Mary e lo spirito di mezzanotte” di Enzo d’Alò, tratto dal romanzo “La gita di mezzanotte” di Roddy Doyle (pubblicato in Italia da Guanda).

L’iniziativa è dell’assessorato alla Cultura del Comune di Lecce, l’ingresso è libero fino a esaurimento posti. Alla fine della proiezione il regista e la produttrice Maricla Affatato (che presta anche la sua voce a Scarlet, la madre di Mary) incontreranno il pubblico. Con loro anche il poeta Bruno Tognolini.

“È per noi un grande motivo d'orgoglio – ha dichiarato l’assessora alla Cultura, Fabiana Cicirillo – poter ospitare in città un maestro del cinema d'animazione come Enzo d'Alò e poter offrire alle famiglie in questi giorni di festa la visione gratuita di quest'opera intensa e toccante, che sono certa ci farà riflettere ed emozionare”.

È ambientata in Irlanda la storia di Mary, che a 11 anni è una grande appassionata di cucina e sogna di diventare una chef, incoraggiata da nonna Emer. Ogni percorso, tuttavia, ha i suoi ostacoli e affrontarli può diventare una vera e propria impresa. Mary, superando le barriere del tempo, inizia così un’avventura che coinvolgerà quattro generazioni di donne.

“Mary e lo spirito di mezzanotte” è una produzione internazionale e la sua lavorazione si è sviluppata per cinque anni. Candidata all’Oscar europeo come miglior film d’animazione, si avvale del design di Peter De Sève (“L’Era Glaciale”, “Mulan”, “Alla ricerca di Nemo”) con le musiche di David Rhodes (“La Gabbianella e il Gatto”, di cui è regista lo stesso D’Alò).

“Dopo aver letto il romanzo A Greyhound of a Girl di Roddy Doyle, tra i più amati e brillanti autori irlandesi dell’ultima generazione, sono stato letteralmente rapito dalla storia – spiega d'Alò nelle sue note di regia – tanto da decidere di farne una trasposizione cinematografica. Il tema principale del libro è delicato e difficile da raccontare, poiché si parla della perdita. La storia si rivolge a tutti e ho cercato di risolverla in maniera non favolistica proprio per raccontare con sincerità il “cerchio della vita”, il momento cruciale di passaggio e crescita che ognuno affronta, prima o poi, consapevolmente o no, nel corso della propria esistenza. Come dice nel film Tansey, la morte è parte della vita, e il concetto di perdita appartiene a tutti noi poiché ciascuno può rispecchiarsi in una delle età delle protagoniste, che si amano e si scontrano, con la grande ironia di Roddy Doyle, in un conflitto generazionale in cui, di nuovo, ogni spettatore potrà riconoscersi. La sceneggiatura, scritta nel 2017, quindi molto prima che scoppiasse l’epidemia, sembra però parlare con la voce di tutti i nonni costretti a lasciare le loro spoglie terrene senza il conforto e l’amore dei loro cari, senza l’umanità necessaria ad accompagnarli nell’ultimo viaggio. Tutti loro avrebbero voluto essere la nonna Emer della nostra storia”.

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