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In vigore dal prossimo 18 gennaio

Nuovo allarme degli avvocati: "Garante del contribuente privato di ogni potere"

Gli avvocati della Camera Civile Salentina segnalano come l’entrata in vigore delle nuove norme a modifica dello Statuto del Contribuente entrerebbero a gamba tesa sulla figura di garanzia dei contribuenti spogliandola di fatto di ogni azione incisiva

LECCE – Una nuova denuncia pubblica dal mondo dell’avvocatura leccese in tema di giustizia amministrativa e tributaria. Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del nuovo decreto legislativo numero 219 del 2023, sono previste infatti importanti modifiche allo “Statuto del Contribuente” che entreranno in vigore a partire dal prossimo 18 gennaio.

Gli avvocati di Lecce segnalano come l’entrata in vigore delle nuove norme a modifica dello Statuto già in essere sono destinate ad entrare “a gamba tesa” sulla figura del Garante del Contribuente, spogliandolo, a loro dire, di fatto di ogni potere. A manifestare la preoccupazione in qualità di portavoce degli avvocati, il legale neretino Salvatore Donadei che denuncia: “Purtroppo il garante perderà anche i pochi poteri che aveva sino ad ora per garantire il rispetto dei diritti dei contribuenti”.

Nel dettaglio l’avvocato Donadei, presidente onorario di Camera Civile Salentina, enuncia come il decreto legislativo in questione  all’articolo 1, comma 1, lettera p), ha sostituito integralmente il vecchio articolo 13 dello Statuto, concernente il “Garante del Contribuente”, introducendo la figura del nuovo Garante nazionale del contribuente.

“Subito dopo la pubblicazione del decreto in Gazzetta ufficiale abbiamo analizzato, insieme ad alcuni colleghi di Camera Civile Salentina e in particolare con l’avvocato Matteo Sances” spiega Donadei, “la normativa, e purtroppo dobbiamo constatare un pesante ridimensionamento del Garante del Contribuente”.

“Ricordiamo che le modifiche introdotte dal legislatore vanno letteralmente nella direzione opposta alle iniziative che Camera Civile Salentina ha avviato in questi anni per favorire il dialogo tra Fisco e contribuenti, anche attraverso un’Autorità terza e indipendente che potesse realmente intervenire in caso di errori o abusi dell’amministrazione”.

“Invece siamo costretti e registrare con questa manovra” continua il legale, “la riduzione del numero dei garanti, prima presenti in ogni regione e ora solo uno a livello nazionale, oltre alla totale eliminazione dei già pochi poteri a disposizione”.

Nello specifico, il nuovo articolo 13 rubricato “Garante nazionale del contribuente”, prevede appunto che tale autorità potrà solamente “rivolgere raccomandazioni ai direttori delle Agenzie fiscali”, controllare la “funzionalità dei servizi di assistenza e di informazione” al contribuente, “richiamare gli uffici finanziari” al rispetto dei diritti del contribuente sottoposto a verifiche fiscali e dei termini previsti per i rimborsi di imposta.

Ogni sei mesi, inoltre, il Garante consegnerà una relazione al ministero delle Finanze e ai vertici  della Guardia di finanza individuando le criticità più rilevanti.

“Una volta letta la norma abbiamo da subito fatto un raffronto con quella precedente” evidenzia Donadei, “e abbiamo notato come sia stata cancellata la norma che permetteva al Garante di individuare casi di particolare rilevanza in cui le disposizioni in vigore ovvero i comportamenti dell'amministrazione determinano un pregiudizio dei contribuenti o conseguenze negative nei loro rapporti con l'amministrazione, segnalandoli al direttore regionale o compartimentale o al comandante di zona della Guardia di finanza competente e all'ufficio centrale per l'informazione del contribuente, al fine di un eventuale avvio del procedimento disciplinare. Ossia il vecchio comma 11 dell’articolo 13”.

Ma non solo. “E’ stato eliminato anche il vecchio comma 6 del precedente articolo 13” continua Donadei, “il quale recitava che il Garante del contribuente rivolge richieste di documenti o chiarimenti agli uffici competenti, i quali rispondono entro trenta giorni, e attiva le procedure di autotutela nei confronti di atti amministrativi di accertamento o di riscossione notificati al contribuente. In pratica, riteniamo che se prima almeno fosse stato riservato al Garante un potere di moral suasion nei confronti degli uffici dell’amministrazione, ad oggi non vi sia neanche questa possibilità”.

Gli avvocati di Lecce, dunque, fanno sapere che stanno provvedendo a informare le associazioni di imprese e consumatori per segnalare questa grave anomalia e valutare insieme le opportune iniziative anche a livello istituzionale.

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