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Lunedì, 29 Aprile 2024
Tra laboratori, recupero immobili e nuovi servizi / Copertino

Rigenerazione urbana, dal borgo antico alla zona rurale: via al bando da due milioni

Bando di gara a Copertino per assegnare gli interventi per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate legate al programma urbanistico di recupero “Convention populorum. Tra centro storico e periferia rurale”.

COPERTINO - Un programma di progetti coordinati, dell’importo complessivo di 2 milioni di euro, pronto a prendere quota nell’ambito della rigenerazione urbana e ad entrare nella sua fase esecutiva dopo l’approvazione del progetto definitivo da parte dell’amministrazione comunale di Copertino retta dal sindaco Sandrina Schito.

Dall'idea progettuale nata qualche anno addietro al progetto esecutivo e al bando di gara. Su disposizione dell’ufficio tecnico comunale, diretto dall’ingegnere Fabio Minerva, è stato pubblicato il relativo bando di gara per assegnare gli interventi per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate legate al programma urbanistico di recupero “Conventio populorum. Tra centro storico e periferia rurale”.

Il progetto in questione si struttura lungo un percorso carrabile esistente, che unisce il centro storico di Copertino con l’antico convento di Santa Maria di Casole. E il programma di interventi è stato in larga parte inserito all’interno del documento programmatico della Rigenerazione urbana. Il progetto prevede due livelli di azione, in funzione della dimensione fisica e della dislocazione delle proposte, tra recupero di immobili pubblici da adibire ad attività sociali e culturali integrati e il finanziamento di startup di gestione, da prevedere con successiva procedura di evidenza pubblica

Gli interventi nel borgo antico

Il recupero degli immobili pubblici da adibire ad attività sociali e culturali integrati e il finanziamento di startup di gestione si integra con il recupero di cinque piccoli immobili pubblici del centro storico da destinare a laboratori multifunzionali, con servizi foresteria per gli ospiti dei progetti di produzione, diffusione e promozione di eventi, corsi di formazione, residenze artistiche, attuazione di progetti culturali autoprodotti e finanziati a cura del gestore.

Nel dettaglio, e in sintesi, saranno realizzati e attivati un laboratorio delle produzioni artigianali e servizi per la gestione in via Madonna delle Grazie; un laboratorio dell’integrazione sociale e servizi per la gestione tra via Bologna e via Malta; un laboratorio del gusto e delle tradizioni e servizi per la gestione angolo via Verdi e via Maritati. E ancora un laboratorio per il recupero urbano e studi sul centro storico e servizi per la gestione in via Stefano Palma.

Previsto anche il recupero dell’ex centro anziani e centro intergenerazionale e integrazione con servizi al cittadino e servizi per la gestione in via Ruggeri e un ostello della gioventù e servizi per la gestione del centro Iat, nell’ex monastero di Santa Chiara, ingresso da via Verdi e da via Margerita di Savoia.

chiesa di casole

L’osservatorio in zona rurale

Gli altri interventi integrati riguardano il recupero e la dotazione di attrezzature pubbliche e attività culturali nell’area adiacente la via di Casole, con un centro per la gestione dell’area, un centro accoglienza per la mobilità dolce, un centro di monitoraggio ambientale e di supporto per piccoli eventi, incontri, laboratori di educazione ecologica per le scuole, una libreria dei bambini con attrezzature a supporto delle attività e un playground all’aperto, dog park e altre attrezzature.

L’intervento progettuale si colloca in un’area periferica rispetto all’abitato di Copertino, precisamente lungo la via di Casole, che porta al convento di Santa Maria di Casole, sorto sul luogo del precedente insediamento di rito bizantino e centro di un casale medioevale, del quale si sono perse completamente le tracce.

L'interno è a tre navate, con quella centrale coperta a volta e quelle laterali a crociera con robuste nervature. L’area si colloca all’interno delle aree, dette Rione Casole e Rione Gelsi, in un lotto pubblico inutilizzato di circa 5mila metri quadrati.

L’idea legata al recupero del piazzale di via San Francesco di Paola è quella di suddividere l’area in tre spazi differenziati esclusivamente in base a cambi di pavimentazione e racchiusi in percorsi che aiutino a leggere l’area secondo le sue potenziali destinazioni.

Le aree di pertinenza a nord e a sud lungo le strade di confine saranno destinate a parcheggio per auto, moto e biciclette e all’eventuale installazione di punti ricarica elettrica. L’area sarà attraversata da un percorso pedonale che la attraversa da nord a sud.

Nella zona a nord ovest è inserito un playground con attrezzature per il gioco oltre ad una composizione di manufatti con struttura in acciaio destinato all’accoglienza di chi deve raggiungere il parco e di chi deve avviare la visita delle aree rurali a sud di Copertino e il complesso di Casole con biciclette o tramite navetta elettrica. L’edificio in acciaio con pareti vetrate e servizi annessi (bar e wc) sarà utile anche ad ospitare piccoli eventi al chiuso, laboratori di formazione, una biblioteca per bambini e attività didattiche.

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