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Sabato, 27 Aprile 2024
Il dibattito resta aperto / Nardò

Taglio poli scolastici, timori dei genitori: “No al cambio di sedi e insegnanti nella Primaria”

Anche a Nardò la scure del dimensionamento preoccupa le famiglie degli alunni dell’istituto “Don Giovanni Bosco” che hanno inviato una lettera aperta a ministro, Regione e sindaco. Il Comune aveva tranquillizzato: nessun cambiamento per classi e docenti

NARDO’ - La riduzione dei poli scolastici cittadini, in attuazione del dimensionamento previsto dalle norme nazionali, porta scompiglio anche nella comunità di Nardò, dove soprattutto famiglie  e genitori palesano dubbi e perplessità sul possibile smembramento delle classi e delle sedi degli istituti comprensivi.

Nella scorsa settimana dal Comune era giunta anche una nota esplicativa per cercare di calmierare l’allarmismo dilagante, ma le rassicurazioni espresse da amministratori e dirigenti comunali non sembra aver fatto breccia e pacificato gli animi.

Nel dibattito in corso si inserisce ora anche una lettera aperta che i genitori degli alunni della 3^A della scuola Primaria “Don Giovanni Bosco” del Polo 3, hanno posto all’attenzione del ministro dell’Istruzione, della Regione e del sindaco Pippi Mellone.

La richiesta avanzata nella missiva è esplicita: evitare che il dimensionamento scolastico porti a scompaginare la continuità didattica e il percorso iniziato e intrapreso dai giovani scolari ormai da tre anni e destinato a concludersi nell’arco dei canonici cinque anni con i medesimi insegnanti e nelle stessa sede scolastica.

La Scuola Primaria è l’inizio del percorso formativo di un bambino. L’accoglienza e la guida che riceve sono fondamentali per la sua crescita” si legge nella lettera aperta firmata dai genitori, “giunti al terzo anno, docenti ed alunni sono a metà strada del percorso ed i bambini iniziano a prendere consapevolezza di loro stessi, affrontando quotidianamente i loro limiti e superandoli. Tale percorso diventa pertanto il primo tassello per la formazione di adulti consapevoli”.

“La scuola è per i genitori un porto sicuro dove i propri figli vengono accolti, educati e dove le insicurezze e incertezze dei piccoli sono giornalmente colmate dalla guida amorevole degli insegnanti che, giorno dopo giorno, se ne prendono cura” prosegue la nota, “è ingiusto consentire che questo percorso, che nasce per svolgersi in un quinquennio, venga interrotto a causa del dimensionamento scolastico, non tenendo conto del bambino in primis, che è il futuro della nostra società e di tutto ciò che ruota intorno, famiglie ed insegnanti”.

“La scuola è un diritto del cittadino e la continuità è un dovere che la comunità tutta non può non considerare” conclude il testo della lettera, “la scuola è fatta di alunni e insegnanti. E quando il binomio funziona i bambini diventano adulti sereni. Pertanto, la decisione inevitabile di sopprimere il nostro Polo3 deve essere accompagnata dal buon senso di garantire, alle sedi che verranno assorbite, la continuità didattica mettendo così al centro il bambino”.

Le rassicurazioni del Comune

Pochi giorni addietro  l’amministrazione comunale di Nardò ha inteso  fare chiarezza sulle voci circolate in città e relative a presunte, radicali, modifiche nella composizione delle classi e nella destinazione degli insegnanti, che sarebbero determinate dalla prevista riduzione, dagli attuali tre a due poli, degli istituti scolastici comprensivi.

A spiegare nei dettagli la situazione era stato l’intervento  del dirigente dell’area funzionale 5 Nicola D’Alessandro. Anche se il dibattito è rimasto ancora aperto e non tutte le perplessità, fugate da parte di famiglie e genitori che hanno chiesto da più parti confronti, riunioni e anche pareri legali e sindacali.

“La riduzione da tre a due degli istituti comprensivi di Nardò è stata prevista in sede nazionale con il decreto 127/2023 del ministro dell’Istruzione” ha evidenziato da parte sua l’amministrazione comunale, “sulla base di tale decisione, la Regione Puglia ha formulato una proposta che è stata oggetto di osservazioni sia da parte del Comune che da parte degli istituti comprensivi”.

“I criteri adottati sono quello di prossimità e quello finalizzato a creare due istituti comprensivi con un simile numero di alunni, sia nel complesso che per ogni fascia di età: infanzia, scuola primaria e secondaria di primo grado. La riduzione del numero di istituti comprensivi ha effetto solo sul numero dei dirigenti scolastici e non comporta nessuna riduzione nel numero delle classi e degli insegnanti, né lo spostamento di insegnanti e degli alunni dalle attuali sedi. Cambierà eventualmente solo il dirigente scolastico”.

“Possono star tranquilli quindi gli insegnanti, le famiglie e i piccoli”, la rassicurazione del Comune, “per loro non cambierà nulla. Ogni alunno conserverà i propri insegnanti e la propria sede scolastica. Notizie diverse sono infondate e hanno il solo effetto di creare confusione”.

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