Turisti alla propria tavola, ma a prezzi contenuti: a Porto Cesareo la ristorazione domestica
A breve il regolamento per disciplinare i cosiddetti “home restaurant”: a determinate condizioni si potranno predisporre pochi coperti. Lo scopo è valorizzare la cucina del territorio, generando un indotto
PORTO CESAREO – Aggiungi un posto a tavola, che c’è un turista in più. A Porto Cesareo, sin dai prossimi mesi, sarà possibile allestire nelle proprie case i cosiddetti “home restaurant” o, per chi preferisce la versione cubana, la “casa particular”: si tratta di una pratica per far gustare ai visitatori pietanze locali, a prezzi contenuti.
Lo ha stabilito il consiglio comunale nell’ultima seduta e ora si sta predisponendo il relativo regolamento: per ospitare commensali, infatti, devono essere rispettate alcune condizioni, a partire da quelle igienico sanitarie degli ambienti. La normativa nazionale vigente che disciplina la materia prevede, tra le altre cose, l’apposizione di un apposito cartello all’esterno dell’abitazione.
Una volta fissato il regolamento gli interessati potranno presentare una Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) presso gli uffici comunale e avviare la propria attività.
La sindaca, Silvia Tarantino, ha spiegato di aver così accolto delle richieste avanzata da alcuni residenti, sia a Porto Cesareo che nella frazione di Torre Lapillo, e che i ristoranti casalinghi potranno accogliere solo pochi coperti per volta.
La notizia ha, come prevedibile, generato reazioni diverse come testimoniano i primi commenti sulla pagina della prima cittadina: alcune perplessità si concentrano sulla possibile concorrenza nei confronti delle attività ristorative professionali del territorio, altre sul reale impatto economico di una iniziativa del genere. Non mancano coloro che si dicono favorevoli alla novità, ritenendola molto utile per far apprezzare veramente la cucina locale.
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