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Lunedì, 29 Aprile 2024
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“Un ago nel mio piede”: è ormai allarme punture sulle spiagge libere delle marine leccesi

Ancora una segnalazione di una giovane bagnante che si è ritrovata con la punta di un ago conficcata nel piede sul litorale di Torre Rinalda. E non si tratta del primo caso. Opportuno segnalare la problematica anche ai canali istituzionali del Comune

LECCE - Non è purtroppo un caso isolato sugli arenili del Salento, soprattutto nei tratti delle spiagge libere sulle quali le amministrazioni pubbliche dovrebbero garantire le condizioni minime di pulizia e accortezza. Ma è ancora una volta allarme sulle spiagge libere delle marine leccesi dove aghi e siringhe si annidano tra la sabbia e il più delle volte, pericolosamente, per infilzare la pianta del piede di ignari bagnanti.

Le segnalazioni ormai non si contano più, e la problematica di sicurezza e igiene pubblica non è certo di poco conto. Da Frigole e a Torre Chianca, e ora ultima segnalazione in ordine di tempo anche a Torre Rinalda l’incolumità dei piccoli e dei villeggianti è messa a serio rischio.

“Vorrei portare alla luce un episodio accaduto alla sottoscritta, analogo ad ormai diversi casi segnalati nelle marine leccesi” racconta V.B. una bagnante residente a Surbo, “ieri pomeriggio nei pressi di Torre Rinalda, mentre mi apprestavo a godere delle meraviglie della nostra terra, ho avvertito un dolore acuto provenire dal mio piede destro”.

“Immaginavo già a cosa potesse essere dovuto ed infatti, con non molta meraviglia, ho verificato che un ago di siringa si era conficcato nella pianta del mio piede. A chiunque verrebbe da pensare tanto a me non succedera mai, o tanto con quanta gente che ci sta, proprio a me dovrebbe succedere. E invece accade. Pericolosamente”.

“La questione è che non dovrebbe succedere  in una spiaggia pubblica dove ci sono grandi e piccini che vanno al mare per rilassarsi un po’ o che sono intenti a giocare sulla sabbia. La questione è che non dovrebbe succedere proprio” conclude la giovane bagnante, “vorrei per questo rivolgermi a quelle persone che abbandonano rifiuti sulle nostre spiagge, soprattutto rifiuti pericolosi che andrebbero smaltiti in modo corretto, senza danneggiare l’ambiente ma soprattutto la salute altrui”.

Come precisato spesso anche dall’assessorato comunale all’Ambiente, anche questa problematica è opportuno che venga segnalata anche ai canali istituzionali del Comune.

Cosa fare in caso di puntura

Quando si ritrova una siringa incustodita e si viene a contatto, e quindi si è punti accidentalmente, la Asl consiglia sempre di rivolgersi al pronto soccorso o ad un punto di primo intervento. Sarebbe opportuno portare con sé proprio l’ago e la siringa (così come nel caso di qualunque altro oggetto appuntito in cui si viene  a contatto).

Questo in quanto sulla base dello stato in cui risulta essere l’ago, la siringa o l’oggetto appuntito, si seguono due strade diverse di intervento e cura. Se la siringa o l’ago risultano logori e in cattivo stato, esposto quindi agli agenti atmosferici, la situazione è un po’ più tranquilla circa la possibilità  di contrarre possibili infezioni.

Nel caso in cui, invece, la siringa non risulti consumata e visibilmente appaia utilizzata di recente e abbandonata da poco tempo, è opportuno tutelarsi contro il rischio di contrarre l’epatite C (per la B di solito c’è la vaccinazione) e il virus Hiv. Si tratta di un rischio comunque basso, limitato allo 0,1 per cento dei casi anche se nella siringa si riscontra la presenza di sangue.

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