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Domenica, 28 Aprile 2024
Si decide domani

Unisalento, compensi anche quintuplicati nel Cda. La proposta scava un solco

Flc Cgil contesta la delibera che moltiplica indennità e gettoni degli organi di governo dell’ateneo. La retribuzione del rettore andrebbe da 25 a 121 mila euro. Parere sfavorevole (per pochi voti) del Senato accademico

LECCE – Tra i punti in discussione nell’ordine del giorno del consiglio d’amministrazione di Unisalento programmato per domani, uno rischia di aprire una profnoda faglia tra le componenti dell’ateneo: la rideterminazione delle indennità e dei gettoni di presenza degli organi di governo.

Per Flc Cgil si tratta di una iniziativa incomprensibile, mentre il rettore (interpellato tramite l'ufficio di comunicazione dell'università) preferisce attendere la seduta del Cda prima di commentare. Cosa ci sarà sul tavolo? Un aumento significativo dei compensi annuali: quello del rettore, secondo lo schema diffuso dal sindacato, passerebbe da 25mila 200 euro a 121mila euro; per il ruolo di prorettore l’incremento sarebbe da 10mila e 800 a 30mila 250 euro, mentre i nove componenti del Cda che attualmente non percepiscono indennità, avrebbero circa 13.600 euro a testa.

Il sindacato non usa mezzi termini: “È sconcertante che, dopo anni di tagli alla spesa pubblica che hanno visto ridurre salari accessori e compensi tanto al personale docente quanto al personale tecnico-amministrativo, il primo e significativo intervento di segno opposto, finanziato peraltro con le economie e i risparmi sulle spese di funzionamento dell’ateneo, veda Il Cda autodeterminare l’aumento del proprio compenso, senza neanche l’avallo dell’organo politico”.

Il Senato accademico, infatti, ha espresso parere sfavorevole ma Cgil non risparmia una stilettata: “Spiace constatare – così prosegue la nota - che anche nella componente del Senato accademico, il cui parere sfavorevole è stato ottenuto con una manciata di voti rischiando di avallare un incremento smisurato dei compensi in favore di rettore, prorettore e membri del Cda, sia mancata una valutazione complessiva delle possibilità di intervento dell’Ateneo, che da anni non riesce quasi più a finanziare, salvo i piani straordinari di finanziamento e il Pnrr, il reclutamento del personale e la ricerca, andando a ricercare risorse nell’incremento della tassazione a carico degli studenti”.

Lascia di stucco anche la constatazione che, in caso di approvazione della proposta, gli aumenti sarebbero attribuiti anche agli attuali componenti del Cda “per effetto di una retroattività fantasiosamente costruita, mentre il personale tecnico-amministrativo (ad esempio) è ancora costretto alle ferie forzate per consentire la riduzione delle spese di energia elettrica”.

La richiesta al rettore Fabio Pollice e al Cda tutto è quella di fermarsi prima di ratificare una “scelta politicamente sbagliata nei modi, nei tempi, nella sostanza e nel contesto, che li vedrebbe, peraltro, in evidente conflitto di interessi. Diversamente emergerebbe la totale insensibilità rispetto a tutta la comunità accademica che ancora oggi soffre gravi limitazioni e carenze diffuse. Chiediamo sin d’ora che chi si accinge a valutare la propria candidatura per il prossimo mandato rettorale assuma un impegno chiaro in tale direzione e definisca nel programma elettorale un impegno a non incrementare i compensi degli organi di vertice”.

“Come è noto la forza motrice di questo ateneo – si conclude il comunicato - è la buona volontà di docenti, ricercatori e personale tecnico amministrativo che con grande dedizione e senso di responsabilità continuano a svolgere il proprio lavoro erogando servizi spesso senza la minima gratificazione professionale ed economica. Riteniamo che una delibera dei vertici di questo ateneo favorevole ad un aumento di indennità/gettoni presenza di tale portata sia ingiustificata e ingiustificabile. Si scriverebbe una brutta pagina per questo ateneo: non lo meritano i lavoratori, gli studenti ed il territorio salentino”.

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