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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Veglia contro l’omotransifobia, Arcigay replica: "Dalla curia messaggio poco inclusivo”

Fa ancora discutere l’iniziativa di domenica scorsa a Lecce dopo la precisazione della diocesi. Stamattina a Nardò evento per la giornata internazionale contro ogni forma di discriminazione sessuale

LECCE/NARDO’ – Da un lato le iniziative per sensibilizzare sul tema della lotta ad ogni discriminazione, dall’altra la polemica relativa a un evento su cui ancora oggi, a distanza di qualche giorno, restano interpretazioni discordanti: il riferimento, in particolare, è alla veglia di preghiera contro l’omotransbifobia di domenica scorsa a Lecce, dove la nota della curia diocesana è sembrata all’Arcigay una precisazione ambigua rispetto al messaggio alla base dell’iniziativa.

Ma andiamo con ordine. Ricorre oggi la giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia, la transfobia, ricorrenza promossa dal Comitato Internazionale per la Giornata contro l’Omofobia e la Transfobia e riconosciuta dall’Unione europea e dalle Nazioni Unite, che dal 2004 si celebra appunto il 17 maggio di ogni anno. La data non è casuale in quanto il 17 maggio del 1990 è il giorno in cui l'organizzazione mondiale della sanità ha cancellato l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali e la ricorrenza vuole lanciare un messaggio semplice: che l’odio, in tutte le sue forme, non rappresenta mai un’opinione.

Anche nel Salento si sono tenute manifestazioni per celebrare la giornata di sensibilizzazione al tema della lotta ad ogni discriminazione, come nel caso di Nardò, dove l’amministrazione comunale, insieme alla Commissione Pari Opportunità, ha invitato gli istituti di scuola secondaria di secondo grado della città a partecipare all’evento “RispettiAMOci”, al fine di promuovere il principio di uguaglianza e di non-discriminazione ed il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali.

Presso il parco Litoere (via Due Aie, zona San Gerardo) studenti, insegnanti e dirigenti si sono incontrati per discutere e confrontarsi sul tema. Presente la vicesindaca e assessora al Welfare Maria Grazia Sodero, l’assessora alle Pari Opportunità Sara D’Ostuni e l’assessora all’Istruzione Giulia Puglia. In programma c’è stata anche una conferenza aperta da parte dell’associazione Arcigay Lecce, la principale associazione LGBTI italiana, che ha portato all’attenzione anche testimonianze dirette. Il tutto si è concluso con i lavori degli istituti scolastici sul tema della discriminazione omofoba.

“L’omofobia – ha spiegato Sara D’Ostuni – si batte con la conoscenza e quindi con la consapevolezza. L’odio e la discriminazione impongono un faticoso cammino di comprensione dei fenomeni e, prima ancora, di assimilazione di logiche fondamentali come il rispetto dei diritti e delle libertà. Parlarne e confrontarsi con gli studenti credo sia l’investimento migliore da fare affinché la Giornata contro l’omofobia in futuro non abbia più alcun senso”.

Ma c’è un però. Tiene banco ancora la veglia contro l’omotransbifobia tenutasi domenica scorsa presso la chiesa di San Giovanni Battista di Lecce, organizzata da Zaccheo Puglia (gruppo di giovani cristiani LGBTQIA+) insieme ad Arcigay Salento: un momento di preghiera e di accoglienza contro ogni forma di discriminazione omotransfobica. Sull’iniziativa si era espressa nei giorni scorsi la curia diocesana che, pur appoggiando la logica dell’appuntamento, aveva tenuto a precisare con una nota che “non corrisponde invece al sentire della comunità cristiana l'uso di un linguaggio che attinga ad elementi presenti nella teoria del gender o a battaglie ideologiche”.

Una precisazione che l’Arcigay Salento ha inteso come una cattiva interpretazione delle intenzioni degli organizzatori: “Ci chiediamo quale sia questo linguaggio che attinge alla fantomatica teoria gender o ideologie divisive – dichiara la presidente Ilaria Ulgharaita - e dove la Curia di Lecce si è prodigata nei propri studi. Un'ulteriore occasione persa da parte della chiesa di dimostrarsi inclusiva e con l'interesse di promuovere l'amore e l'accoglienza in ogni sua forma”.

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