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Martedì, 30 Aprile 2024

Terza Pagina

A cura di Redazione

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Intervista a Ciro Marino e Alessia Cuofano di Wojtek edizioni

TerzaPagina riparte con un viaggio nel mondo dell’editoria italiana indipendente

Come nasce la casa editrice Wojtek? E perché la scelta di chiamarla così?

C.M.: La casa editrice Wojtek è nata a Pomigliano d’Arco nel 2018 dall’incontro tra Lucio Leone, Antonio Corduas e me. Abbiamo deciso di chiamare la casa editrice Wojtek in omaggio all’orso bruno siriano adottato dalla XXII Compagnia di rifornimento dell’artiglieria nel Corpo polacco durante i preparativi della battaglia di Cassino durante la Seconda guerra mondiale. Wojtek, conosciuto come il “guerriero sorridente”, è diventato un simbolo di resistenza polacca. Abbiamo scelto questo nome, quindi, per rappresentare l’apertura e l’inclusività della casa editrice verso nuovi lettori, verso esplorazioni consapevoli dei modi e dei ritmi della narrazione e verso l’intercettazione di visioni del presente, anche attraverso linguaggi diversi e ambienti delle avanguardie letterarie, lontane dal mainstream. Come sentinelle davanti a una radio clandestina.

Chi compone lo staff di Wojtek?

C.M.: A oggi la redazione di Wojtek è formata da me, amministratore e responsabile commerciale (oltre che impaginatore); Alfredo Zucchi, redattore e responsabile della collana Ostranenie (insieme ai due redattori esterni, Federica Arnoldi e Luca Mignola); Eduardo Savarese, editor di italiana; Lucio Leone, editor di italiana; Antonio Bobo Corduas, il nostro graphic designer; e da luglio 2023 è entrata in società anche Alessia Cuofano, che già da settembre 2021 lavorava con Wojtek prima come ufficio stampa e social media manager, poi anche come redattrice e revisore della collana di straniera.

Che requisiti bisogna avere per fare l’editore? E in particolare per farlo oggi in Italia?

C.M: Deve essere curioso, attento e preparato riguardo alla direzione che la letteratura contemporanea sta prendendo. Oggi l’editoria può essere un gioco molto pericoloso, quindi bisogna essere accorti, prudenti ma allo stesso tempo avere il coraggio di rischiare, osare, sfidare sia i propri lettori, sia quelli non ancora intercettati. Bisogna saper comunicare bene i propri testi, sceglierli accuratamente e lavorarci fino allo sfinimento.

Cosa decreta il successo di un libro secondo Wojtek?

A.C.: Direi la riconoscibilità nella proposta. Per quanto in un catalogo che va ampliandosi i libri diventino sempre di più e sempre più diversi tra loro (oscillando tra proposte più visionarie e altre più tradizionali), l’importante è che i nostri lettori possano sempre dire che quel libro che stanno leggendo “è proprio un libro Wojtek”. In altre parole, il fatto che i lettori possano contare sul fatto che, anche quando non apprezzeranno un titolo nello specifico, non potranno mai pensare che tradisca l’idea di letteratura che cerchiamo di portare avanti.

Tre parole per definire la linea editoriale di Wojtek. Quali proponete?

A.C.: Io propongo ardita (nella proposta), fiduciosa (nel lettore) e impudente (nell’editoria).

C.M: Io direi sfidante, appassionata e competente.

Se si potesse fare un feat. come accade con la musica con quale editore o editrice lo fareste? e soprattutto per pubblicare chi e cosa?

A.C.: Wojtek ha sicuramente un tratto molto distintivo nella sua proposta, ma sentiamo di risuonare con i progetti editoriali di diversi nostri colleghi e colleghe nel mondo dell’editoria indipendente di oggi. C’è tanto nel lavoro e nelle scelte di Pidgin (con cui abbiamo condiviso lo stand in fiera più di una volta), per esempio, che si può ritrovare anche in Wojtek e credo che un featuring con loro se lo siano immaginati più di una volta anche i nostri lettori. Ma la nostra ricerca si potrebbe vedere in linea con quella del Saggiatore, nottetempo e 66thand2nd, per motivi diversi.

C.M.: Da sempre ho un’affezione per Marcos y Marcos, per quanto riguarda il loro lavoro sulla straniera: soprattutto in passato hanno messo su un catalogo originalissimo e per molti versi vicino a Wojtek.

Nel fare scouting letterario che cosa cerca Wojtek in particolare? Cosa convince di un testo per essere pubblicato?

A.C.: L’attenzione principale si rivolge sempre alla lingua. Lingue che definiscono i propri contorni e sanno oltrepassarli, lingue che si fanno contenuto e non solo sfoggio di sé stesse, lingue che si muovono con scioltezza tra registri, generi, forme e codici. Questo non vuol dire che snobbiamo il concetto di trama, ma che cerchiamo testi in cui le trame siano portatrici di una visione di letteratura, di un ragionamento, di un invito a non vivere passivamente l’esperienza della lettura.

A che punto è l’organizzazione del festival Flip che organizzate ogni anno a settembre a Pomigliano d’Arco? È possibile avere qualche anticipazione?

A.C.: L’organizzazione del Flip inizia ogni anno esattamente quando finisce l’edizione precedente! In poco tempo è diventato un appuntamento imperdibile per addetti ai lavori e lettori; quindi, cerchiamo di puntare sempre più in alto e di proporre eventi sempre più ricercati, mantenendo il carattere informale e quasi “maieutico” del festival. Per l’edizione 2024 moltissimo bolle in pentola, soprattutto dall’estero, ma intanto possiamo dire che avremo la bravissima autrice moldava Tatiana Țîbuleac con noi, che nel 2023 ha sbalordito pubblico e critica con il suo L’estate in cui mia madre ebbe gli occhi verdi (Keller).

Da quest’anno è nato anche Flip Poesia svoltosi proprio questo mese di febbraio, dal 16 al 18. Che bilancio si può fare di questa prima edizione?

C.M.: Questo Flip Poesia non ha fatto che confermare la nostra sorpresa. Siamo sempre più stupiti dalla presenza di un pubblico grande e affezionato e siamo molto fieri della qualità dei dibattiti e degli incontri, degli autori e delle autrici che si sono alternati sul palco: è impressionante pensare che si è in una provincia del Sud Italia, che tutto questo arrivi senza l’aiuto di nomi altisonanti che presidiano le classifiche di vendita. Certamente la ciliegina sulla torta è stata messa dalla poetessa romena Ana Blandiana, ma tra gli altri momenti memorabili c’è stata sicuramente la lettura di Beckett da parte di Gabriele Frasca, la discussione su Rosselli e Insana, oltre che la lettura di tanti inediti che poeti e poetesse di tutta Italia ci hanno regalato. Siamo certi che questo sia solo l’inizio.

Quali sono le novità in uscita per Wojtek?

A.C.: A gennaio 2024 è uscito Bestiario del sogno di Franco Santucci, esordio in forma di raccolta di racconti dal sapore sudamericano: ogni testo è un viaggio nell’onirico, nel fantastico e nello psicologico, attraverso il sapiente uso di narrazioni animali, che hanno una lunga tradizione nella narrativa occidentale. A febbraio è la volta di Alessandro Andrei, con il suo L’albero del Ténéré, secondo romanzo di quest’autore, arrivato a Wojtek attraverso l’operazione Fabryka, che abbiamo portato avanti nel 2022 per aprire un nuovo dialogo dal basso tra scrittori e editori. Un testo che si muove tra Italia, Parigi e Marocco per restituire una storia familiare che si intreccia con la storia politica. E a marzo sarà il tempo di Giacomo Verri (già autore Nutrimenti) e della sua raccolta Storie di coscienti imperfetti: racconti eleganti, che tanto hanno a che fare con la letteratura minimalista americana, che guardano con attenzione al lavoro sui personaggi di Elizabeth Strout e non tralasciano un faro letterario, Beppe Fenoglio, già riscontrabile nei testi precedenti di Verri.

TerzaPagina vi dà appuntamento giovedì prossimo con la recensione del libro del mese: Bestiario del sogno (Wojtek) di Franco Santucci.

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