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Martedì, 30 Aprile 2024

Terza Pagina

A cura di Redazione

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“Il Colore della Melagrana”, racconto di un’infanzia trascorsa tra la Croazia e l’Austria

Anna, la protagonista, trascorre le estati su un’isola dalmata, la “madrepatria”, e il resto dell’anno nella “patria” austriaca. La sua è una vita da straniera, da outsider, un’esperienza che la accomuna alla sua autrice, Anna Baar

Il Colore della Melagrana (Voland – Collana Amazzoni)) racconta la storia di Anna/Anuschka, una bambina di madre dalmata e padre austriaco, e di sua nonna materna Nada. La narrazione si gioca tra ricordi, odori, suoni, colori e sogni dell’infanzia di Anuschka inframmezzati dai reiterati racconti di sua nonna Nada sulla catastrofe della Seconda guerra mondiale.

Nada è una vecchia partigiana, un’antifascista, una tabagista incallita che usa medicinali, soprattutto compresse tranquillanti, che ha una predilezione ossessiva per la sporcizia e una meticolosa precisione nello strappare le frange dei tappeti kilim, ma cosa più importante è gelosa della nonna paterna di Anuschka, è maniaca del controllo ed è manipolativa nei confronti della nipote.

Lei: Chi è la luce dei miei occhi?

La bambina resta zitta.

Lei: Dì: io!

La bambina: io.

(pag.32)

Nada disprezza profondamente i tedeschi e l’Austr-ja, nazione della lingua degli assassini, nazione che ha ucciso sua sorella Vesela e tanti compagni, ragione per cui odia tutto ciò che è tedesco. Per  lei il tedesco resta la lingua dei nemici, dei fašisti e quando, ogni estate, sua nipote è in vacanza da lei in madrepatria, le proibisce di parlarlo. Forse detesta anche che pensi in quella lingua.

“Il suo Ho mai detto una cattiva parola su tuo padre? era uno dei trucchi più astuti, per entrare in maniera indiretta nei particolari che non le davano pace: il rifiuto di mio padre di imparare la sua lingua […], la sua presunta mancanza di rispetto, così come la vanagloria dell’Ibermensch, il disprezzo per la cultura slava, quell’abbaiare omicida, la sua amata sorella uccisa da quelli della sua risma, […]”. (pag. 210)

Anuschka è così costretta a superare una linea di demarcazione, una frontiera che non è solo geografica tra i due Paesi, ma ormai fortemente psicologica. Quel confine linguistico la costringe a oscillare continuamente tra il croato e il tedesco e la impegna in una ricerca costante di parole che le permettano di descrivere le cose. Di sera poi, a lume di candela, di nascosto, scrive perché solo scrivendo può usare la lingua paterna, la lingua in cui pensa e sogna.

“Essere una straniera rimaneva inevitabile, sia qui che là – sia tra coloro che mi negavano la terra del padre e mi guastavano il piacere dell’inverno, sia tra coloro che provavano risentimento per la mia lingua materna, la lingua dei banditi, che per loro era la lingua degli assassini […]”. (pag. 174)

Il Colore della Melagrana è un romanzo di formazione che si compone di quattro parti: La lingua del basilico, L’amore degli altri, Anni minori e Ascoltare il respiro a cui si aggiungono un glossario e una postfazione della traduttrice del romanzo, Paola Del Zoppo, intitolato La Terra del Padre e La terra della Madre. Tra la bellezza e la crudeltà della crescita, il tragitto verso l’età adulta lascia emergere le origini confuse di Anuschka avvelenate dalle parole feroci di Nada sulla vita e sulla Seconda Guerra mondiale; una guerra che aleggia come un fantasma, una guerra capace di influenzare anche la vita di chi è nato molto dopo perché è costantemente reso ascoltatore o ascoltatrice di quei racconti. Ma è anche un romanzo di evoluzione e cambiamento per il personaggio di Nada che, da anziana donna testarda e imprevedibile, a un certo punto della narrazione mostra tutta la sua fragilità dopo la perdita dell’uomo che ama:

“Nel terzo anno dopo la morte di Beppe le si era stretto il cuore, il respiro la abbandonava di continuo, e alla fine, dopo aver consegnato al signor primario ciò che espettorava, le era stato segato longitudinalmente lo sterno, il torace era rimasto aperto per ore mentre l’organo di pompaggio era a riposo forzato, sostituito dalla macchina cuore-polmone, e poi reso nuovamente permeabile dal trapianto di tre vene precedentemente asportate dalla gamba”. (Pag.205)

Il Colore della Melagrana  (Voland – Collana Amazzoni) è un romanzo tenero e crudo sulla frattura tra due culture, sul rifugiarsi nelle zone di intraducibilità che ogni idioma contiene. È un romanzo sonoro, olfattivo, visivo, musicale in cui la lingua è la vera protagonista: una lingua meticolosa, frutto dell’incontro tra più lingue, iperreale e magica; una lingua lirica e sensuale, potente e fiera, coinvolgente e accattivante. Anna Baar fa spesso ricorso a parole o frasi in croato, che restano tali nella traduzione di Del Zoppo “perché i lettori italiani esperissero lo stesso ‘sussulto’ di déplacement dei lettori di lingua tedesca.” (pag.281). E quel dislocamento costellato di pietre d’inciampo, di piccoli turbamenti, si compie restituendo un’esperienza di lettura sussultoria, forte e incisiva. Mai scontata, mai prevedibile.

Anna Baar nasce a Zagabria nel 1973. Dal 2012 pubblica racconti, saggi e poesie. Il colore della melagrana, uscito in patria nel 2015, è il suo primo romanzo, cui segue nel 2017 Als ob sie träumend gingen [Come se camminassero sognando], vincitore del Premio Theodor Körner. Nel 2022 ha ricevuto il “Großer Österreichischer Staatspreis”, il più alto riconoscimento in ambito culturale austriaco.

Paola Del Zoppo è germanista, critica letteraria e traduttrice dal tedesco e dall’inglese. Insegna Letteratura tedesca all’Università della Tuscia ed è docente del Master in traduzione letteraria ed editing dei testi dell’Università di Siena. Per Del Vecchio Editore dirige la collana di poesia e alcune collane scientifiche e per diverse altre case editrici è consulente per la letteratura tedesca e austriaca. Ha pubblicato una monografia sulla storia della ricezione e traduzione del Faust di Goethe in Italia, un volume sulla poetica di Hilde Domin, e saggi su riviste scientifiche. Ha curato diversi volumi collettanei e si occupa di studi letterari e culturali comparati, teoria della letteratura e della lettura, narratologia, ricezione letteraria, e connessioni tra studi sociali e politici e letteratura.

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