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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Neviano

A disposizione del clan Coluccia per 50 voti, inflitti 10 anni all'ex primo cittadino di Neviano

Ha retto nel processo l'accusa di scambio elettorale politico-mafioso mossa dall'inchiesta "Insidia" nei riguardi dell'avvocato Antonio Megha. Inflitta un'altra condanna a 12 anni per associazione mafiosa

NEVIANO – E’ stato condannato a dieci anni di reclusione l’avvocato Antonio Megha, 62 anni, già sindaco del Comune di Neviano, nel processo col rito ordinario che lo vedeva imputato per scambio elettorale politico-mafioso, perché avrebbe acquistato una cinquantina di voti dal clan Coluccia.

La sentenza è stata emessa oggi nel tardo pomeriggio dalla seconda sezione penale del tribunale di Lecce, composta dalla presidente Bianca Maria Todaro e dai colleghi Luca Scuzzarella e Chiara Panico, e ha riguardato anche un’altra delle persone coinvolte nello stesso procedimento denominato “Insidia” che non fece richiesta di riti alternativi a dispetto degli altri imputati (qui, il verdetto nel processo discusso in abbreviato). Stiamo parlando di Cosimo Tarantini, 55enne di Neviano, accusato di associazione mafiosa, per il quale la pena è stata di dodici anni.

Disposte per entrambi l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e legale per la durata della pena, la libertà vigilata per tre anni, a pena espiata, e per il solo ex primo cittadino, il risarcimento del danno (da liquidarsi in separata sede) al Comune di Neviano, parte civile con l’avvocato Luigi Covella.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Megha avrebbe accettato tramite Nicola Giangreco, la proposta di Michele Coluccia, 63enne di Noha, ritenuto al vertice dell’omonimo sodalizio, già condannato con sentenza irrevocabile per associazione mafiosa, di procurargli almeno cinquanta voti per le amministrative del settembre del 2020 nel comune di Neviano, terminate con la sua elezione a consigliere comunale e nomina quale componente della Giunta con delega alla cultura, istruzione e contenziosi legali.

In cambio, il politico avrebbe promesso: tremila euro in tre distinte tranche; un posto di lavoro al figlio di Coluccia in una impresa impegnata nella raccolta di rifiuti; e la disponibilità dell’apparato politico- amministrativo di Neviano e la sua funzione pubblica alle esigenze del clan; ottenuta la granzia dei voti, avrebbe dichiarato: “Poi dico naturalmente inutile che ti dica che puoi disporre su Neviano”.

Megha ha sempre negato gli addebiti sia durante l’interrogatorio di garanzia davanti al giudice Sergio Tosi, all’indomani dell’arresto, che durante il processo.

Non appena saranno depositate le motivazioni del dispositivo (entro novanta giorni), gli avvocati difensori Giuseppe Corleto (per l'ex sindaco), Luigi Greco e Antonio Savoia (per Tarantini), valuteranno il ricorso in appello.

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