rotate-mobile
Cronaca Centro

Addetti ai pazienti oncologici ad un passo dal licenziamento. "Viviamo nell'incertezza"

Il contratto degli autisti scadrà a fine ottobre, quello degli operatori socio sanitari due mesi più tardi. Nessuna risposta dalla Asl, mentre i relativi bandi di gara per l'assegnazione dei servizi sembrano essere in alto mare

LECCE - Ad un passo dalla scadenza dei contratti temporanei, riesplode la protesta sopita degli addetti al trasporto ed assistenza dei pazienti oncologici nella provincia di Lecce. L’emergenza dei lavoratori che rischiavano di trovarsi a spasso per mancanza di fondi sufficienti al rinnovo dello specifico progetto regionale, era stata tamponata nel maggio 2012.

Più di un anno addietro, nel corso del tavolo Sepac, indetto al fine di garantire la continuità occupazionale ed assistenziale, si era deciso di affidare i 47 operatori socio sanitari ed i 50 autisti ad aziende esterne che si occupassero dell’assistenza domiciliare integrata riabilitativa e del servizio di trasporto. In quella stessa sede l’azienda sanitaria locale, per voce del direttore Valdo Mellone, aveva fatto la sua parte. Assumendosi l’impegno di inserire, nei futuri bandi di gara, anche la nota 'clausola sociale' a garanzia dei livelli occupazionali ed intervendendo direttamente per l’applicazione del contratto nazionale della sanità privata.

La soluzione scelta è servita ad assicurare la prosecuzione del servizio fino ad oggi, quindi. In attesa dell'espletamento delle relative gare d'appalto. Di proroga in proroga, però, la cessazione del rapporto di lavoro tipo determinato è ormai alle porte e i tempi stringono. Due date sono le date del countdown che potrebbe costare il licenziamento: fine ottobre per gli autisti presi in carico dalla ditta Vincenzo Tundo srl; fine dicembre per gli Ooss temporaneamente assunti dalle ditte Sad e Vivisol.2-246-32

Il passo successivo dovrebbe consistere, stando ai vincoli di legge, nell'assunzione a tempo indeterminato. Ma nessuno, a causa del clima d'incertezza generale e in assenza di specifici provvedimenti da parte della Asl di Lecce, si sbilancia. Per quanto riguarda la gara indetta nel maggio 2013 per il servizio di trasporto, fa notare il sindacalista Fsi Dario Cagnazzo ai margini del sit-in organizzato oggi ai piedi della prefettura di lecce, "siamo fuori tempo massimo". Nel senso che l'iter per l'aggiudicazione dell'appalto non sarebbe ancora completo, quando mancano appena decina di giorni prima che 50 lavoratori si ritrovino con un pugno di mosche in mano. Accompagnati direttamente alla porta da chi li ha assunti per un breve periodo, e dunque congedati.

Il fronte della gara regionale per l'assegnazione del servizio di assistenza domiciliare integrata non sarebbe, poi, meno complesso: "Non abbiamo alcuna notizia precisa, e lo stesso direttore Mellone non ha voluto rispondere alla nostra richiesta d'incontro inoltrata un mese addietro", puntualizza Cagnazzo.

Il sindacato Fsi che ha indetto lo stato d'agitazione del personale, in mattinata è stato ricevuto dal funzionario della prefettura, Guido Aprea cui ha chiesto l'apertura di un tavolo di confronto alla presenza di tutte le parti in causa: sindacato, ditte esterne ed Asl di Lecce. "Rimaniamo in fiduciosa attesa", ha concluso, con poca rassegnazione, Dario Cagnazzo. Ed il livello di guardia sull'annosa vertenza ritorna ai massimi livelli.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Addetti ai pazienti oncologici ad un passo dal licenziamento. "Viviamo nell'incertezza"

LeccePrima è in caricamento