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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Squinzano

Agguato a Squinzano: ucciso a pochi passi dalla convivente e dal figlio neonato

L'episodio ieri sera, intorno alle 21.30, in via Donizetti. La vittima è Luigi Guadadiello, 42enne del posto. Ad agire più di una persona. Al vaglio dei carabinieri i filmati delle telecamere di sorveglianza della zona. Si cerca un'auto scura di grossa cilindrata

SQUINZANO - Stava uscendo con la convivente, il figlio neonato e due familiari, ma alla vista di individui “sospetti” che l’attendevano fuori casa, i parenti sarebbero rientrati nell’abitazione, mentre lui avrebbe tentato di allontanarsi a piedi. Ma invano: dieci colpi d’arma da fuoco sono stati esplosi contro Luigi Guadadiello, 42enne di Squinzano, e uno di questi l'ha raggiunto a una gamba, mentre un altro, l'ha centrato tra torace e collo, non lasciandogli scampo. È questa la prima ricostruzione dell’agguato avvenuto ieri sera, intorno alle 21.30, in  via Donizetti, a Squinzano.

Giunto sul luogo, il personale del 118 ha trasferito l'uomo, in condizioni critiche, all’ospedale "Vito Fazzi" di Lecce, dove è deceduto poco dopo.

Sul posto per i rilievi, sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Campi Salentina e della sezione investigazioni scientifiche, al vaglio dei quali ci sono i filmati ripresi dalle numerose telecamere di sorveglianza della zona.

Video / I sopralluoghi

Le indagini procedono a ritmo serrato e si dà la caccia alla vettura, un’auto di grossa cilindrata, che gli assassini (certamente più di uno) avrebbero impiegato per raggiungere la dimora della vittima, utilizzando due pistole, presumibilmente una calibro 9 e una 7.65, per poi dileguarsi. 

Ma chi voleva morto Luigi Guadadiello? E perché? 

Noto alle cronache dal 2008, quando uccise a coltellate un uomo di nazionalità marocchina, nel Bergamasco, per vendicare una violenza sessuale ai danni della sua compagna, dallo scorso marzo aveva finito di scontare la pena (in regime di semilibertà), ed era tornato un uomo completamente libero.

Per quel delitto, che fece molto scalpore, fu giudicato col rito abbreviato, ottenendo così lo sconto di un terzo della pena. In particolare, difeso dagli avvocati Benedetto Scippa e Antonio Savoia, ottenne 16 anni di reclusione (15 per l'omicidio e uno per le lesioni provocate alla compagna della vittima che cercò di opporsi all'aggressione), confermati in Appello e poi in Cassazione.

Luigi Guadadiello-4

Attenzionato dalla Procura anche per vicende legate a traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, non risultano altre condanne nel suo curriculum, ma solo un paio di procedimenti pendenti per evasione, mentre lo stesso non può dirsi per i suoi due fratelli Paolo, di 35 anni, e Stefano, di 38. 

Il primo sta finendo di scontare la condanna rimediata nell’ambito dell’operazione “Eclissi”, oramai definitiva, ed è stato condannato (in appello) in altri due importanti processi nati dalle note inchieste antidroga “Orione” e “Final Blow”. In quest’ultimo procedimento fu coinvolto anche l’altro fratello, Stefano, che col suo difensore di fiducia Giuseppe Presicce, riuscì a patteggiare 4 anni di reclusione, più 26mila euro di multa.

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Non è la prima volta che si apre il fuoco a Squinzano. Nel 2013, cinque colpi d’arma furono indirizzati contro tre garage di un’abitazione, e un altro sulla porta d'ingresso di una casa nella vicina via Bachelet. Nel primo caso, si trattava della casa dei suoceri di Paolo Guadadiello, in cui all’epoca viveva lo stesso.

Lo scorso dicembre, in un'area di servizio, un agguato in stile mafioso fu teso a Roberto Napoletano, il 36enne conosciuto alle cronache soprattutto per la nota operazione della Dda di Lecce “Vortice-Déjà Vu”: rientrato in paese grazie a un permesso, stava rifornendo l'auto con a bordo moglie e figlie, quando al suo indirizzo furono esplosi diversi colpi, presumibilmente di un fucile automatico Kalashnikov. Napoletano riuscì a salvarsi: solo un proiettile lo raggiunse a un piede.

Risale invece solo a qualche giorno fa il misterioso episodio avvenuto in via Edmondo De Amicis, dove è stato preso di mira, con le stesse modalità, l’appartamento in cui abita un 54enne del posto. 


 

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