Alberi tagliati nel Sic per accendere fuoco domestico
Nel bosco adiacente a Masseria Specchiulla, nel sito d'interesse comunitario di Alimini, nell'agro di Otranto, si starebbe diffondendo una pratica: per fare la legna, si tagliano gli arbusti protetti
Redazione
01 marzo 2011 14:20
OTRANTO - Che il freddo sia difficile da affrontare nell'inverno salentino appare del tutto pacifico: tuttavia, ad Otranto, qualcuno pensa bene di riscaldarsi, ardendo nel camino domestico arbusti provenienti dalla zona Sic di Alimini. E così, facendo un giro nel bosco adiacente a Masseria Specchiulla, capita persino di riconoscere novelli "taglialegna", che si attrezzano per affrontare le temperature basse di questi giorni.
Peccato, però, che gli arbusti tagliati siano appunto quelli protetti di un Sito d'interesse comunitario: le querce e la variegata vegetazione dell'area, dunque, risultano minacciate da una cattiva consuetudine, su cui occorrerebbe certamente vigilare. Da qualche tempo, infatti, si riscontra l'uso di singoli cittadini di recarsi nel bosco suddetto, per raccogliere la legna utile ad alimentare il fuoco del caminetto delle proprie dimore.
E qualche intrepido si sarebbe persino avventurato nel taglio "autodafé". Un abuso, confermato dai fruitori abituali della zona, che si sono imbattuti in più occasioni nel fugace spettacolo di raccolta, e verificato attraverso scatti recenti che immortalano lo stato di cose. Occorre ricordare che il regolamento del Sic (che riguarda quindi, anche l'area in questione, quella di Alimini), all'articolo 11, in merito a "Tutela della flora", evidenzi come "le specie vegetali protette non devono essere raccolte, danneggiate, estirpate o distrutte"; e, inoltre, che la flora spontanea possa essere raccolta "esclusivamente per motivi di conservazione e ricerca scientifica, previa autorizzazione dell'ente di gestione, che specifichi modalità, contenuti e limiti della raccolta".
Il fenomeno del taglio degli arbusti, però, non sarebbe recente. Spetta solo alla Forestale o altri enti preposti, come sottolineano gli esperti del settore, permettere il taglio degli alberi nei siti d'interesse comunitario: e, in genere, la logica che conduce a questa scelta è la ricognizione dello stato della pianta (ossia se questa è secca o morta). Non è computata, invece, l'ipotesi della legna per il proprio caminetto.
Peccato, però, che gli arbusti tagliati siano appunto quelli protetti di un Sito d'interesse comunitario: le querce e la variegata vegetazione dell'area, dunque, risultano minacciate da una cattiva consuetudine, su cui occorrerebbe certamente vigilare. Da qualche tempo, infatti, si riscontra l'uso di singoli cittadini di recarsi nel bosco suddetto, per raccogliere la legna utile ad alimentare il fuoco del caminetto delle proprie dimore.
E qualche intrepido si sarebbe persino avventurato nel taglio "autodafé". Un abuso, confermato dai fruitori abituali della zona, che si sono imbattuti in più occasioni nel fugace spettacolo di raccolta, e verificato attraverso scatti recenti che immortalano lo stato di cose. Occorre ricordare che il regolamento del Sic (che riguarda quindi, anche l'area in questione, quella di Alimini), all'articolo 11, in merito a "Tutela della flora", evidenzi come "le specie vegetali protette non devono essere raccolte, danneggiate, estirpate o distrutte"; e, inoltre, che la flora spontanea possa essere raccolta "esclusivamente per motivi di conservazione e ricerca scientifica, previa autorizzazione dell'ente di gestione, che specifichi modalità, contenuti e limiti della raccolta".
Il fenomeno del taglio degli arbusti, però, non sarebbe recente. Spetta solo alla Forestale o altri enti preposti, come sottolineano gli esperti del settore, permettere il taglio degli alberi nei siti d'interesse comunitario: e, in genere, la logica che conduce a questa scelta è la ricognizione dello stato della pianta (ossia se questa è secca o morta). Non è computata, invece, l'ipotesi della legna per il proprio caminetto.
Redazione
01 marzo 2011 14:20
