Furti in casa dell’assessora regionale e di un finanziere: due fratelli nei guai
Un 52enne e un 31enne, entrambi del Barese, sono stati arrestati all’alba di oggi dalla squadra mobile. Sono ritenuti i ladri che, nel gennaio del 2019, avrebebro perpetrato due maxi furti a Lecce
LECCE – Due fratelli nei guai: sono i presunti autori dei furti negli appartamenti dell’assessora regionale Loredana Capone e di un brigadiere della guardia di finanza di Lecce. Ciro D’Asta, 52enne residente a Bari e Francesco D’Asta, 31enne di Modugno, sono stati infatti arrestati all’alba di oggi dalla squadra mobile di Lecce, in collaborazione con i colleghi della questura barese. Nei loro confronti è stata emessa una ordinanza di custodia cautelare dalla Procura della Repubblica del capoluogo salentino per due furti messi a segno il 5 gennaio del 2019 e poi cinque giorni dopo.
Il primo colpo nell’abitazione dell’esponente della giunta regionale, in via Vecchia San Pietro in Lama, dove i due fratelli sarebbero giunti a bordo di un’Audi. Dopo aver forzato la porta-finestra della cucina, avrebbero fatto razzia di argenteria, preziosi e diversi altri oggetti, approfittando della vigilia del giorno di festa, quando l’intera famiglia era fuori casa. Cinque giorni dopo, inoltre, i due sarebbero tornati nel Salento per perpetrare un altro colpo, questa volta ai danni di un militare delle fiamme gialle del comando provinciale. Copione identico: stessa vettura per raggiungere l’appartamento, nella zona di via Don Bosco, i danni alla finestra della camera da letto per ricavarsi un varco e saccheggiare monili e altra refurtiva per un valore di circa tremila euro.
In entrambi i casi, i luoghi sono stati raggiunti dagli agenti di polizia e dai colleghi della Sezione scientifica per i rilievi e la ricerca di tracce utili. Il personale della squadra mobile, coordinato dal vicequestore Alessandro Albini, ha da subito recuperato i filmati del sistema di videosorveglianza installato nei pressi di una chiesa di fronte all'ingresso dell'abitazione della famiglia dell’assessora. I dispositivi hanno immortalato l’azione dei ladri, intorno alle 17 del pomeriggio: il modello della vettura utilizzata dai fratelli D'Asta è stato infatti ripreso. I due fratelli si sarebbero poi messi al lavoro un paio d’ore più tardi, intorno alle 19.
Uno degli arrestati, con busta in plastica e una federa in mano è stato poi visto salire bordo dell’auto, con il bottino nascosto nella stoffa. Il conducente dell'Audi sarebbe passato da quel punto più volte, per “sorvegliare” la zona durante il furto e assicurare il ruolo di "palo". Il numero di targa dell’Audi corrisponde anche a quello immortalato nel secondo furto, messo a segno ai danni del finanziere. Nel pomeriggio del 10 gennaio, infatti, le videocamere hanno incastrato nuovamente i due. Altri elementi investigativi si sono poi sommati al puzzle, completandolo: l’analisi del traffico telefonico, sulla scorta delle celle telefoniche agganciate dalle utenze dei due fratelli, ha fatto il resto. Gli orari erano perfettamente coincidenti e sono finiti nei guai. Entrambi i famigliari, al termine dell’attività investigativa, sono stati infatti sottoposti agli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni. Per loro previsto anche il cosiddetto braccialetto elettronico.