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Cronaca Nardò

Banda punta una villa: scatta l'inseguimento, fermato uno dei fuggitivi

Le volanti del commissariato di Nardò hanno probabilmente sventato un furto o una rapina in un'abitazione di Contrada Masserei. Inseguita per chilometri una Golf rubata. Poi, due sono fuggiti a piedi e un terzo è stato preso. Denunciato per ricettazione a arnesi per lo scasso

NARDO’ – Un inseguimento spericolato, a forte velocità e per interi chilometri. La banda a bordo di una Volkswagen Golf lungo la strada provinciale per Avetrana, alle spalle la volante di polizia che proprio non voleva saperne di sganciarsi dall’obiettivo. Alla fine i malviventi hanno dovuto abbandonare l’auto nelle campagne, dopo aver imboccato una via sterrata, cercando di seminare gli agenti del commissariato di Nardò, che nel frattempo avevano già richiesto supporto ai colleghi per tendere la trappola finale e sbarrare ogni via ai fuggitivi.

Due se la sono data a gambe a piedi, un terzo è stato però acciuffato, ma mancano tuttora gli elementi per un arresto. Ragion per cui, al netto di una situazione davvero molto movimentata, a D.D., 24enne di San Pietro Vernotico, già con numerosi  precedenti alle spalle nonostante la giovane età, è andata tutto sommato “bene”. Se l’è cavata con una denuncia a piede libero per possesso di oggetti atti allo scasso e ricettazione. Quest’ultimo reato si riferisce proprio all’auto inseguita.

Gli accertamenti hanno permesso di appurare come la Golf fosse stata rubata a San Marzano, in provincia di Taranto (il proprietario è un 64enne di Sava), qualche giorno addietro. Ma l'aspetto principale sono proprio gli attrezzi. In auto la polizia ha trovato una cassetta di ferro piena di oggetti: piedi di porco, martelli, cacciaviti, grimaldelli. Tutto ciò che fa felice un fabbro. E all'occorrenza un ladro. 

La vicenda è nata dalla telefonata di un cittadino, proprietario di una villa in Contrada Masserei, nei dintorni di Nardò. L’uomo ha notato un soggetto molto sospetto, nei pressi del muro di cinta, con il cappuccio calato sul volto, ha visto l’auto nelle vicinanze con gli altri individui a bordo ed ha chiamato il 113. Probabilmente intendevano entrare per mettere a segno un furto o una rapina (i casi si stanno moltiplicando, di recente, e basti pensare a quanto avvenuto negli ultimi tempi a Carmiano e ad Arnesano), ma questo per ora resta solo un sospetto, per quanto fondato.

In sostanza, tutto è rimasto nelle intenzioni, perché l’auto è ripartita a forte velocità quando il proprietario s’è messo a urlare. Solo in un secondo momento la vittima si è accorta anche di un dettaglio importante, ai fini investigativi: una videocamera di sorveglianza davanti all’ingresso di casa era stata ruotata, affinché l’occhio elettronico puntasse in un angolo cieco. E forse ad agire è stato proprio l’individuo con il cappuccio.

Tant’è. Ormai la Golf era ripartita, dopo che gli occupanti avevano ricaricato a bordo il complice. Indicata la via di fuga, la volante degli uomini diretti dal vicequestore aggiunto Pantaleo Nicolì l’hanno intercettata, ingaggiando il pericoloso confronto su strada, terminato con il 21enne trasportato in ufficio e il sequestro dell’auto e degli arnesi.

E seppure non ci sia stata possibilità di procedere a un’incriminazione per tentativo di furto, quantomeno bisogna prendere atto di una tempestività d’intervento che ha forse prevenuto uno di quei casi dai risvolti imprevedibili. Nondimeno, resta inquietante la recrudescenza di fenomeni di microcriminalità degli ultimi mesi in tutta la provincia. Sono molti, infatti, i furti e le rapine avvenuti di recente (con un picco proprio negli ultimi giorni) in abitazioni e in attività commerciali.  

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